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La Biofabbrica di Ramacca leader nella produzione di insetti utili

In provincia di Catania, un’azienda vanta nel settore un curriculum di livello europeo

Dal 2002 a Ramacca, in provincia di Catania, la Biofabbrica è una realtà consolidata e entrata, ormai, a pieno regime. Stiamo parlando di una struttura che serve l’intero bacino di utenza agricolo siciliano: quasi 6 mila aziende. Per l’Ente sviluppo agricolo, che la gestisce, questo segmento rappresenta un fiore all’occhiello, consacrando l’azienda a diventare il più importante oligopolista regionale di insetti ausiliari che contrastano le malattie degli agrumi. Dopo quella di Cesena, quella di Ramacca, è la seconda azienda produttrice di insetti utili presente in Italia e posiziona la Sicilia tra le prime produttrici di insetti utili anche sul piano europeo. Ma cominciamo, intanto, a fornire alcune informazioni sulle definizioni della Biofabbrica e degli insetti utili. La prima è un Insettario nel quale vengono allevati insetti e acari da utilizzare nel sistema di difesa fitosanitaria; sostituendosi biologicamente nella lotta agli insetti cui, fino a qualche anno fa, si ricorreva solo in modo chimico.

Gli insetti ausiliari sono, invece, organismi appartenenti all’ordine degli Insecta che parassitizzano insetti o altri artropodi fitofagi e permettono di evitare o ridurre l’uso degli insetticidi utilizzati nella lotta biologica e nella lotta integrata, sia in agricoltura tradizionale, sia in varie forme di agricoltura sostenibile come l’agricoltura biologica.

La Biofabbrica è stata pensata come un polo flessibile di produzione dove, però, nella fase iniziale sono stati scelti gli agrumi per via delle caratteristiche tecniche ed economiche; ma anche perché facilmente si raggiungono risultati su di essi. Con il supporto della Spata srl che ne detiene la direzione tecnica sono stati immessi nel mercato 3 insetti utili ai programmi di lotta per l’agrumicoltura: Aphytis melinus per contrastare la cocciniglia, il Criptolaemus montrouzerii e il Leptomastix dactylopii per combattere il cotonello degli agrumi. La Biofabbrica interviene su quasi 3 mila ettari di superficie agricola divisi per sette province (Catania, Siracusa, Agrigento, ragusa, Palermo, Messina e Enna) e vanta un numero considerevole di aziende agricole, iscritte all’albo, pari a 263 ripartite per gli stessi territori.

“All’inizio del 2013, l’offerta iniziale si è ampliata, – ha spiegato Nino Aiello, direttore amministrativo della Biofabbrica – decidendo di produrre anche Anagyrus pseudococci per la difesa su differenti cocciniglie cotonose come Planococcus citri e Planococcus ficus, e sono state utilizzate sulla vite. Un anno più tardi l’Esa, il DiGeSa dell’Università di Catania e l’Uo 1 monitoraggio e difesa fitosanitaria del Servizio VII Forestale hanno liberato 12 mila insetti del parassito ide nella sughereta demaniale di Monte Gancio ottenendo, peraltro, ottimi risultati”.

Poi, entro il 2020, saranno collaudati e immessi nel mercato altri 6 insetti utili e in particolare le larve di Cryptolaemus monstruozierii, la Chrysoperla carnea, la Encarsia formosa, l’Orius laevigatus, il Lindorus lophantae e le larve di Chilocorus bipustulatus. “Nel 2011 si è registrato un picco nella produzione – continua Aiello – con più di 208 milioni di insetti utilizzati e oltre 4.300 ettari di agrumeto e in 60 ettari di vivai, colture ornamentali e orticole in coltura protetta. Numeri ch lasciano ben sperare per il futuro prossimo e lasciano, concreti, presupposti per lo sviluppo di una maggiore diffusione nell’impiego degli ausiliari. Per ciò che concerne la vendita degli insetti utili è opportuno ricordare che, nel 2011, è stato ratificato – ha concluso il Direttore amministrativo – un regolamento che stabilisce la cessione a prezzo di mercato per le aziende extraregionali o a scopo diverso da quello agricolo; e a prezzo contribuito (pari al 20% del prezzo di mercato)per le aziende agricole regionali iscritte all’albo per la durata di un anno”.

 

Nell’anno, in corso, la Biofabbrica ha rivolto la sua attenzione alla  bonifica di tutte le aree esterne, con interventi di ripulitura delle sterpaglie, lo smaltimento della plastica deteriorata delle serre in disuso, il trasporto a discarica di materiale legnoso e ferroso non più utilizzabile.

Inoltre sono stati realizzati diversi interventi per risolvere alcune emergenze legate agli impianti tecnologici (impianto di sollevamento acqua, Clivet, celle frigo, filtri per la potabilizzazione dell’acqua, impianto di aerazione dell’opificio).

Tutte azioni dirette al miglioramento e ad uno sviluppo, su larga scala, della produzione insettivora. Iniziative volte a confermare, tra i primi posti a livello europeo, della Biofabbrica di Ramacca.

C.L.

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