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In Sicilia finiscono camici impermeabili e mascherine filtranti. Denuncia del 118

Il ministero dice che vanno indossati camici impermeabili e mascherine filtranti, mentre la Regione sembra aver abbassato l’alert scrivendo che per i casi sospetti bastano camice verde e mascherina chirurgica

(17 marzo 2020)

Il 118 – e quindi tutti i suoi operatori in carne e ossa che, all’occorrenza, si materializzano – è, anche nell’immaginario collettivo, oltre che nell’esperienza concreta di chi almeno una volta l’ha vissuto, quel portato di certezze di cui tutti abbiamo bisogno.

Scoprire che proprio loro – gli uomini e le donne del 118 – sono i primi a non avere certezze neanche sul rispetto delle più elementari norme di sicurezza del loro lavoro in questi giorni d’emergenza non è proprio un … bel vedere.

Il primo problema è la mancanza di chiarezza sulle misure di sicurezza che devono rispettare gli equipaggi. Il ministero dice che vanno indossati camici impermeabili e mascherine filtranti, mentre la Regione sembra aver abbassato l’alert scrivendo che per i casi sospetti bastano camice verde e mascherina chirurgica”. Lo denunciano Sebastiano Motta e Carmelo Salamone della Fials 118 Sicilia.

“Molte ambulanze – dicono – stanno finendo le scorte dei dispositivi di sicurezza utilizzati nel caso esclusivo di caso di coronavirus cioè quando ci sono più sintomi, e quando ci sono forti sospetti. In questi casi intervengono indossando la tuta bianca e la maschera idonea. Questi dispositivi iniziano a scarseggiare e sappiamo di intervento svolti senza questi importanti presidi. L’assessorato dal canto suo ha abbassato in un certo senso l’indice di pericolosità dicendo se c’è solo un caso sospetto possiamo indossare il camice verde e la maschera chirurgica. Come sindacato abbiamo appurato quali sono le linee guida e a livello ministeriale sembrano contrastanti, perché si richiede il camice impermeabile, cioè la famosa tuta bianca, e le mascherine filtranti del tipo ffp3, e questo quando ci sono più sintomi chiari, come febbre, problemi respiratori e la certezza di contatti con gente di fuori o positiva”.

“Per gli equipaggi delle ambulanze la Fials pretende il massimo della protezione, di fronte alla salute dei soccorritori non può essere un fatto di eccessi, e neanche la salute degli operatori può essere messa a repentaglio con giustificazioni di alcun tipo. Chiediamo infine maggiore attenzione da parte delle centrali operative 118 nella fase dell’intervista all’utenza, che precede il passaggio dell’intervento agli equipaggi”.

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