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Il Natale è stato più bello per 100 bambini grazie al Circuito Solidale

Uomini e donne, ma soprattutto mamme che aiutano tante persone e promuovono l'arte del riciclo

Anche quest’anno Babbo Natale ha assunto il volto di tanti uomini e donne, ma soprattutto mamme della provincia di Ragusa. Tutto questo accade all’interno di un circuito, il  “Circuito Solidale e del Riciclo Pozzallo”, un gruppo facebook che quotidianamente consente scambi e doni, aiutando migliaia di famiglie e promuovendo l’arte del riciclo. È grazie a questo gruppo che anche quest’anno, oltre cento bambini, hanno ricevuto il loro regalo di Natale. A fondare il Circuito, nel 2017, è stata Emanuela Russo (fondatrice anche dell’Associazione La Stele di Rosetta Autismi e Altre Meraviglie) e tutto è iniziato per scambiare le scarpe della figlia, perché si sa, i piedi dei piccolini crescono troppo in fretta. Oggi il gruppo conta circa 3500 iscritti e copre le province di Ragusa, Siracusa e Catania. Lei, Emanuela, oggi è davvero orgogliosa di quello che ha creato e delle belle persone che ogni giorno alimentano il gruppo che non serve solo a donare, ma anche ad insegnare dei valori ai più piccoli, e non solo, promuovendo l’importanza del riciclo e facendo comprendere come una cosa che magari a noi non serve più, per un’altra persona può essere utilissima. È fantastico vedere come vi sia una vera e propria mobilitazione generale quando arriva una richiesta di aiuto.

Emanuela Russo – fondatrice del Circuito Solidale e dell’Associazione La Stele di Rosetta

 

«La cosa più bella per me? – commenta Emanuela – da mamma a mamma, è vedere che i vestitini di Viola e Gregorio, dei nostri figli, lavati, stirati innumerevoli volte, amati per aver accompagnato le cadute e le corse e le gioie e i pianti dei nostri cuccioli, adesso accompagnano altri cuccioli nella loro crescita … indumenti, oggetti che ci riportano alla memoria un ricordo, una gioia o un dolore, dai quali separarsi spesso non è facile. i giocattoli che abbiamo sistemato, amorevolmente svitato, cambiato le batterie, messi e rimessi in cesta centinaia di volte, adesso stanno rendendo felici le ore e i giorni di tanti altri bimbi. Gli oggetti riprendono vita tra le piccole mani di altri bimbi che a volte parlano una lingua diversa dalla nostra. Impariamo a rispettare il senso delle cose, rispettiamo il loro valore economico ed affettivo. Loro rivivono nei sorrisi di bambini a volte a noi sconosciuti. È bello rispettare l’ambiente, allentare la morsa del consumismo, e renderlo critico, consapevole. Un vantaggio sicuramente economico, certamente ambientale, soprattutto sociale, una scelta etica. L’impiego di un giocattolo viene prolungato nel tempo, allontanando il momento nel quale si trasforma in rifiuto, Insegnando ai nostri bimbi che un giocattolo rotto può diventare qualcos’altro, che un oggetto rotto, apparentemente ormai inutile e destinato alla pattumiera può essere trasformato, con un pò di amore e fantasia. Educare i bambini al riuso e diffondere la cultura del non spreco, per dare il nostro contributo personale migliorando la società, perchè una società che sa riutilizzare gli oggetti è una società in armonia con la natura che la circonda. I bambini ascoltano le nostre parole ma è con il nostro esempio che crescono e imparano davvero». Dello stesso tenore il commento di Genny Spadaro, componente del gruppo. «Ho sempre pensato: quando uso qualcosa che è appartenuto ad un altro cuore, quel cuore aggiunge un senso di calore e protezione in più a quella cosa, se indosso il vestito che mi ha regalato la mia amica “mi sento come abbracciata da lei”, so’ che può sembrare strano, ma è una mia personale sensazione! Per questo quel vestito “vive” ed ha un valore aggiunto

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