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Dotazione organica, “l’Asp avrebbe potuto fare di più”

I vertici provinciali del Nursind di Ragusa non sono affatto soddisfatti dall’atto approvato dall’Azienda

(19 maggio 2021)

L’Asp 7 di Ragusa ha approvato la Dotazione organica. «Si tratta di un atto fondamentale per il futuro della sanità iblea, ma si poteva e si doveva fare di più». I vertici provinciale del Nursind non sono affatto soddisfatti dall’atto approvato dall’Azienda alla quale il sindacato aveva chiesto uno sforzo in più, richiesta avanzata da chi ogni giorno opera sul campo e conosce i limiti del settore e le esigenze dei lavoratori.  «Noi come NurSind – affermano dalla segreteria e dalla Rsu del sindacato – abbiamo inviato la nostra proposta di dotazione organica basata sul vissuto di tutti i giorni e su un recente studio internazionale “RN4CAST” su Infermieri ed esiti assistenziali che ha interessato Infermieri di Belgio, Inghilterra, Finlandia, Irlanda, Paesi Bassi, Norvegia, Spagna, Svezia e Svizzera, ha dimostrato che con meno infermieri c’è pericolo dell’aumento della mortalità intra-ospedaliera. Lo studio afferma che ad ogni diminuzione di 1 unità nel rapporto infermiere/ pazienti, la probabilità di decesso del paziente entro i 30 giorni dalla dimissione aumenta del 7%, mentre ad ogni aumento del 10% di infermieri, corrisponde ad una diminuzione del 7% della probabilità di decesso a 30 giorni; in pratica meno Infermieri più decessi”.
 
“Purtroppo – continuano – con questa dotazione organica si potranno, a nostro parere, verificare situazioni assistenziali come quella nel reparto di Chirurgia dove il rapporto Infermiere/Paziente potrà essere di 1/10; Medicina 1/16; Ortopedia 1/10; Cardiologia 1/14; nelle terapie intensive dopo il giusto rapporto deve essere di un infermiere ogni due pazienti si potranno verificare rapporti tra infermieri pazienti anche di ¼ e così via dicendo. Durante la pandemia, per fronteggiare la carenza di personale, come ASP 7 si è provveduto al reclutamento di personale infermieristico di gran lunga superiore alle 150 unità ed a stipulare convenzioni con cliniche private ed associazioni private per il reclutamento di ulteriore personale, pur avendo diminuito le attività assistenziali di routine in alcuni reparti; indice a nostro parere di una carenza di personale Infermieristico atavica ed antecedente al Covid-19. Carenza attestata dai documenti estratti dalla delibera che attesta come ad una dotazione organica precedente che doveva essere di 1330 Infermieri, attualmente ve ne erano in servizio 1137 (ossia gli ospedali avevano 193 Infermieri a tempo indeterminato in meno); ora con la nuova dotazione organica si deve, prima colmare il gap iniziale e poi aggiungere le 72 unità in più. Già, perché alla richiesta di implemento di 226 unità Infermieristiche da aggiungere alle 1330 proposte dall’Azienda, abbiamo ottenuto un aumento di sole 72 unità; di queste, 52 andranno a ricoprire i posti di Infermiere di Famiglia o di Comunità, quindi un nuovo servizio, e solo 20 Infermieri in più saranno inseriti sui 5 Ospedali della nostra provincia. Per non parlare della richiesta di inserimento della figura dell’Infermiere Pediatrico, figura di alta specializzazione, non tenuta assolutamente in conto. In ottemperanza alle linee guida sui Punti Nascita abbiamo richiesto l’incremento delle figure Ostetriche in tutti e tre i presidi ospedalieri; il potenziamento del personale Infermieristico nei tre Pronto Soccorsi dei tre grandi Ospedali Iblei; richiesta di potenziamento delle Rianimazioni; abbiamo proposto inoltre un cospicuo aumento delle figure di supporto come gli Operatori Socio Sanitari. Insomma, come Sindacato Infermieristico abbiamo ben razionalizzato le proposte presentate, basandoci anche sull’esperienza che abbiamo acquisito sul campo in quest’ultimo anno”.

Concludono: “L’intento da parte nostra era quello di poter offrire a tutti i cittadini un servizio sanitario migliorato, attento ai bisogni ed alle esigenze di tutti i cittadini della provincia Ragusana, ma dalle previsioni e dai pochi documenti consegnatoci, prima dalla Regione e dopo dalla ASP 7 di Ragusa, siamo poco fiduciosi che questo possa avvenire. Come NurSind riteniamo di non poter tacere su questa prospettiva peggiorativa della Sanità Iblea, perché sarebbe come essere complici di una possibile disfatta a discapito della Salute di tutti i Cittadini della Provincia di Ragusa. In tal senso facciamo un appello ed invitiamo tutte le parti Sociali, I Deputati Regionali, i Sindaci del nostro territorio ad accogliere queste preoccupazioni che stiamo manifestando in merito alla Dotazione Organica approvata ed invitiamo coloro che ne recepiscano la necessità di attivarsi per una opportuna discussione che possa portare ad una risoluzione del problema”.

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