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Definitivamente ko la banda delle spaccate. Per mesi ha terrorizzato gli esercenti iblei

Raccolte prove schiaccianti relative a 32 gravissimi reati, questa mattina il blitz

(31 ottobre 2018)

Concluse le indagini della polizia sulla banda delle “spaccate” che, alcuni mesi fa, ha terrorizzato gli esercenti di tutta la provincia di Ragusa. Il cerchio si è chiuso con l’arresto di altri 5 componenti della banda già decimata a maggio e giugno. La Squadra Mobile, insieme agli agenti dei Commissariati di Comiso e Vittoria, ha raccolto le prove relative a 32 gravissimi reati, tra spaccate, furti di auto e rapine.

La banda è riuscita a compiere anche 8 spaccate in una notte, spesso per accaparrarsi pochi spiccioli a fronte di ingenti danni alle strutture commerciali (fino a 20.000 euro solo per ripristinare gli infissi). Rubavano auto vecchie e robuste con sistemi di sicurezza obsoleti e le usavano come “ariete” per sfondare gli infissi in vetro o le saracinesche. Nessun comune è stato risparmiato, ma la base era a Vittoria. Alcuni degli autori dei furti si trovavano agli arresti domiciliari ed uscivano da casa per consumare altri reati. La Procura della Repubblica ha tempestivamente richiesto la misura cautelare al Giudice per le Indagini Preliminari che ha disposto il carcere così da bloccare la banda già a maggio. Da allora, gli investigatori hanno continuato le indagini risalendo all’identità di tutti i membri oggi tratti in arresto, effettuando nel totale ben 13 catture.

I 5 finiti in manette oggi per furti in abitazione, furti aggravati e rapina sono:

  1. MELI Gabriele, nato a Vittoria il 10.1998, già detenuto da maggio per questi reati (custodia cautelare in carcere);
  2. BULBO Salvatore, nato a Vittoria il 17.02.1994 (custodia cautelare in carcere);
  3. SCAFIDI Paolo, nato a Vittoria il 13.05.1982, già agli arresti domiciliari per altra causa (custodia cautelare in carcere);
  4. LO MONACO Kevin nato a Vittoria il 17.11.1998 (misura cautelare degli arresti domiciliari);
  5. MOUSSA Mahmoud, nato in Egitto il 17.03.1980 (custodia cautelare in carcere).

Quasi sempre erano più ingenti i danni che il bottino, ma la banda ha consumato anche un furto fruttato oltre 40.000 euro ai danni di una gioielleria di Pozzallo. 

Inizialmente la banda di vittoriesi operava nel territorio ipparino, poi ha iniziato a spostarsi. Gioiellerie, minimarket, profumerie, parrucchieri, panifici, farmacie, bar, distributori di carburanti e pasticcerie rientravano tra gli obiettivi dei criminali. Grazie alle telecamere di videosorveglianza pubbliche e private è stato possibile trovare i primi indizi, pertanto gli investigatori hanno richiesto ed ottenuto di poter intercettare le conversazioni telefoniche degli odierni arrestati. La banda era ben organizzata nonostante la giovanissima età di quasi tutti gli appartenenti. Ognuno di loro aveva un ruolo: c’era chi rubava le auto, chi effettuava i sopralluoghi e chi coordinava le fasi di attuazione dei furti con spaccata.

Gli investigatori hanno messo in piedi un team dedicato solo alle attività criminali della banda, e durante le indagini sono stati sventati decine di colpi già programmati dalla banda, mentre per quelli consumati sono stati raccolti elementi indiziari inequivocabili. La banda era sempre in cerca di soldi per soddisfare le proprie esigenze personali e quando non poteva realizzare le spaccate consumava altri reati, tra cui pure una rapina ad un minimarket dove non hanno esitato (Meli, Fidone e Giordanella) a puntare un grosso coltello alla gola del titolare per farsi consegnare 100 euro.

Proprio durante le attività d’indagine, Antoci, Fidone e Giliberto venivano tratti in arresto in flagranza di reato, per fatti comunque ricostruiti dagli investigatori. Antoci era stato sorpreso a febbraio mentre rubava merce da un camion in sosta e per questo motivo era stato arrestato dalla Squadra Mobile e sottoposto agli arresti domiciliari; Fidone era finito in manette il mese successivo per aver violato al misura di prevenzione della Sorveglianza Speciale e Giliberto ad aprile, dopo un rocambolesco inseguimento. I ladri non esitavano davanti a nulla, come testimoniano le intercettazioni telefoniche, ed erano pronti ad usare violenza contro le vittime, come nel caso di una rapina ai danni di un esercente al quale avevano “spaccato la faccia” e che volevano colpire nuovamente.

All’alba di oggi 30 uomini della Squadra Mobile e dei Commissariati di Comiso e Vittoria hanno eseguito le catture. Era necessario intervenire di notte così da non perdere nessuno dei soggetti colpiti dall’ordine di cattura. Uno di loro, l’egiziano Moussa, stava per fuggire dal tetto ma quando ha sentito arrivare nella stanza i poliziotti si è infilato sotto le coperte insieme ad un altro soggetto non colpito dall’ordine di cattura, ma impaurito forse perché temeva di essere coinvolto in altre operazioni di Polizia in quanto pluripregiudicato. Dopo le catture gli indagati sono stati condotti negli Uffici della Squadra Mobile per la notifica della misura cautelare a loro carico. Tutti sono stati, infine, identificati e condotti in carcere a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

Valentina Frasca

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