Ialmo NewsNewsPalermo

Danza, Progetto Sdf di Carolyn Smith chiude tour in Sicilia

Diecimila donne coinvolte per ritrovare femminilità dopo tumore

(17 giugno 2022 – Danza, Progetto Sdf di Carolyn Smith chiude tour in Sicilia)

Si chiude domani sabato 18 giugno in Sicilia, al Domina Zagarella di Santa Flavia il tour che coinvolge insegnanti ed allieve di Sdf, Sensual Dance Fit, il programma di danza e motivazione creato da Carolyn Smith. Un lungo tour di due mesi pensato dalla Smith per incontrare di persona le migliaia di allieve in tutta Italia iscritte al progetto per sole donne concepito per aiutarle a ritrovare la propria sensualità e femminilità attraverso passi di ballo e movimenti di fitness. Il tour ha toccato le principali città italiane dove sono già attive cento trenta scuole del progetto; oltre diecimila le donne di tutte le età che partecipano ai corsi ideati dalla nota dance coach e presidente di giuria dello show televisivo Ballando con le stelle. “Sensual Dance Fit – spiega Smith – è nato in origine per rispondere alle fatiche del mio percorso oncologico. Desideravo ritrovare me stessa, la mia femminilità, la coordinazione e la grazia che spettano ad ogni donna e, in particolare, ad una danzatrice. Dopo un lungo periodo di tempo di riflessione su quello che potevo fare per dopo un lungo e forzato stop, ho deciso di ritornare nel mio studio di ballo e l’idea ha preso forma”. Dal 2015, quando ricevette la prima diagnosi di tumore al seno, Carolyn era stata costretta ad un percorso di cure e riposo. Poi, nel dicembre del 2016, l’idea di creare qualcosa.

“La danza si rivela un potentissimo guaritore capace di risolvere numerose problematiche che la vita porta. Iniziai a creare qualcosa ad hoc solo per me, tenendo conto delle difficoltà e dei limiti cui ero sottoposta”. Da qui l’idea di voler condividere i primi risultati e l’invito rivolto ad un primo gruppo di amiche a provare le coreografie dagli effetti taumaturgici. Sono bastate poche lezioni per comprendere che l’impatto del neonato progetto avrebbe potuto essere più vasto di quello immaginato. “L’intruso, come io sono solita definire la malattia – afferma Carolyn – aveva avuto libero accesso nel mio corpo senza invito e mi aveva creato diversi problemi. Ma non potevo accettarlo. Ogni donna ha diritto di liberarsi del proprio intruso e di ritrovare se stessa”. (ANSA).

Mostra altro

Articoli Correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.

Back to top button