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Covid-19, la morte di Rizzuto e i troppi casi positivi di medici e infermieri: Asp Sr nella bufera

Altro esposto in procura sull’ospedale Umberto I dopo i troppi casi positivi di operatori sanitari nei reparti di cardiologia, oncologia e pronto soccorso. La denuncia della Cgil, la replica di Ficarra

(7 aprile 2020)

La morte di Calogero Rizzuto, il direttore dei parchi archeologici di Siracusa, nell’ospedale Umberto I, al culmine di una serie di errori, negligenze, sottovalutazioni e gravissime anomalie delle strutture sanitarie, segnalate alla Procura con un esposto dal deputato all’Ars Nello Dipasquale e oggetto di un’inchiesta penale, sono solo uno dei tasselli di un contesto infuocato che a Siracusa ha suscitato allarme, apprensione ed un duro scontro tra i vertici dell’Azienda, guidata da Salvatore Lucio Ficarra, commissario dell’Asp di Ragusa fino ad un anno fa, e le organizzazioni sindacali. Soprattutto dopo che si è fatto allarmante il numero di medici e infermieri risultati positivi al Covid-19: è accaduto nei reparti di cardiologia, pronto soccorso e oncologia dell’Umberto I.

La Fp Cgil chiede di commissariare l’azienda sanitaria: “la nostra preoccupazione è che l’area del pronto soccorso di Siracusa – osserva l’organizzazione sindacale – potesse essere un potenziale focolaio per il contagio di Covid 19 lo avevamo dichiarato già qualche settimana fa; oggi, purtroppo, la conferma dopo gli ulteriori nuovi contagi di medici e infermieri. Non è servito a nulla, quanto deciso dall’assessore regionale alla salute Ruggero Razza, di affiancare un nucleo di esperti alla direzione sanitaria dell’Asp di Siracusa per far fronte alle tante criticità emerse in queste ultime settimane di emergenza sanitaria. Inoltre preoccupano alcune dichiarazioni di dirigenti Asp che avevano affermato in questi ultimi giorni che l’ospedale di Siracusa ed il suo pronto soccorso fossero stati messi in sicurezza. A smentire tutto ciò sono stati gli stessi operatori sanitari che oggi ancora risultano sprovvisti dei necessari sistemi di protezione individuale”.

La replica di Ficarra: “Le gravissime affermazioni della Cgil procurano allarme sociale e danno al servizio sanitario. Ci sarebbe stato tempo e modo – spiega il direttore generale – ma ognuno ha il suo stile e questo è quello di alcuni delatori che gettano gratuitamente discredito sulla sanità di Siracusa. Finita l’emergenza, che è quello che mi sta a cuore, avremo modo di chiarire il tutto e senza retromarce e dei motivi della chiara difesa d’ufficio, allo stato, dell’anonimo protagonista di un filmato per il quale ad oggi non ci sono riscontri di veridicità su quanto detto, magari svelando l’autore dello stesso”.

Sulla questione era già intervenuto il segretario provinciale della Cgil, Roberto Alosi, che, dopo la catena di contagi al Pronto soccorso, ne aveva chiesto la chiusura ed è stata la stessa Cgil a presentare nei giorni scorsi un esposto in Procura.

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