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Biometano Pozzallo: oggi potrebbe essere una giornata decisiva

Ecco cosa è accaduto sino ad oggi e cosa potrebbe accadere da domani

di Carmelo Riccotti La Rocca

Quella di oggi, per Pozzallo, potrebbe essere una data decisiva. È infatti attesa per la tarda mattinata la sentenza del Tar sul ricorso presentato dai residenti di Bellamagna per bloccare la realizzazione dell’impianto di Biometano autorizzata dal Comune di Modica. Qualche giorno fa a Pozzallo si è tenuta una manifestazione per tenere accesi i riflettori sulla vicenda (e qui potete vedere uno speciale video).

Vicenda Biometano: cosa è accaduto (in breve)

Tutto è iniziato con la concessione rilasciata il 29 agosto 2019 dal SUAP di Modica (con procedura semplificata precisando che l’impianto avrà una produzione di 499 mc- mentre da 500 mc in poi l’impianto sarebbe risultato industriale e, quindi, la procedura doveva ricevere il parere sull’impatto ambientale) alla società “Biometano Ibleo Srl” rappresentata per un terzo dalla famiglia modicana Leocata (Avimecc). Sin da quando è venuta fuori la notizia dell’autorizzazione, saputa quasi per caso dal primo cittadino, a Pozzallo c’è stata una vera sommossa popolare e il primo a battere i pugni sul tavolo è stato proprio il sindaco Roberto Ammatuna che ha accusato il suo omologo modicano di sgarbo istituzionale. Sull’onda dell’indignazione popolare è nato poi il CSPA (Il comitato spontaneo per la tutela e la salvaguardia della salute e dell’ambiente) e i passaggi sono stati tanti a partire dal ricorso presentato dai residenti con intervento ad adiuvandum del Comune e dell’Associazione Rifiuti Zero (sul quale oggi dovrebbe esprimersi il Tar); Inoltre sono state raccolte oltre 10 mila firme (molte da un nutrito fronte modicano) e si sono tenuti consigli comunali aperti a Pozzallo e Modica. Nel novembre 2019 ci fu anche un incontro in Soprintendenza retta allora da Giorgio Battaglia che tentò in qualche modo di fare da paciere tra i due sindaci e che terminò con l’impegno delle parti di individuare un sito alternativo. Nel frattempo ci sono state anche una serie di richieste di vincoli della zona e diverse udienze del Tar rinviate per la mancanza di pareri. In atto, poi, c’è anche un ricorso straordinario presentato alla Regione Siciliana. Inoltre, questa vicenda ha portato anche allo scioglimento della locale sezione di Legambiente dopo che i vertici regionali si sono espressi favorevolmente sulla nascita dell’impianto

Cosa accadrà dopo la giornata di oggi

Quella di oggi, per Pozzallo, è sicuramente una data cruciale. Gli scenari ovviamente sono 2: o il Tar darà ragione ai residenti bloccando l’impianto o rigetterà il ricorso dando il via libera alla realizzazione del progetto autorizzato dal Comune di Modica. In entrambi, i casi, ci sarà comunque la possibilità di ricorrere ad altri gradi di giudizio. «Per noi – spiega Emanuela Russo– comunque la decisione del Tar è quasi irrilevante perché quello a cui noi miriamo è il ricorso straordinario alla presidenza della Regione, ma è comunque assodato che la città di Pozzallo non vuole questo impianto».

 «Io – dice invece il sindaco di Pozzallo, Roberto Ammatuna– sono convinto che non perderemo il ricorso anche perché, ricordo che il sindaco di Modica si è anche impegnato, per iscritto, ad individuare un altro sito che non fosse Zimmardo-Bellamagna. Qualora il Tar dovesse rigettare il ricorso, in ogni caso, c’è sempre la possibilità di ricorrere al CGA. Ad ogni modo, al di là dell’aspetto meramente tecnico, credo che non è possibile, in ogni caso, sottovalutare la volontà di una popolazione che, comunque, sull’impianto di biomentano si è ampiamente e nettamente espressa. Di questo se ne deve tenere certamente conto. Aspettiamo quindi la decisione del Tribunale e poi valuteremo il da farsi, ma fermo restando che la Comunità pozzallese ha già detto no»

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