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Anche in Chiesa la stretta ‘anti-coronavirus’: stop alle messe e ad ogni celebrazione

Le chiese e i luoghi di culto rimangono aperti per la preghiera personale, con la cura di evitare assembramenti

(9 marzo 2020)

Il giro di vite sulle misure anticoronavirus raggiunge anche la Diocesi di Ragusa. In seguito ai provvedimenti presi la notte di sabato dal governo centrale, il vescovo Carmelo Cuttitta ha integrato il decreto dello scorso 5 marzo con le nuove disposizioni. In particolare, sono sospese anche nella diocesi di Ragusa tutte le messe festive e feriali e tutte le celebrazioni in chiesa: amministrazione di sacramenti, matrimoni, esequie, adorazione eucaristica, santo rosario, novene, tridui, vie crucis.

Rimangono valide tutte le disposizioni inserite nel precedente decreto con la sospensione, sino al 15 marzo, delle attività di catechesi, pastorali e caritative parrocchiali, nonché le attività di gruppi, associazioni, movimenti e oratori. Il vescovo – si legge in una nota della Curia – raccomanda altresì ai parroci di ricordare a tutte le persone anziane o affette da patologie croniche “di evitare di uscire dalla propria abitazione o dimora fuori dai casi di stretta necessità e di evitare comunque luoghi affollati”; invita i parroci anche a valutare “prudentemente circa l’opportunità delle visite ai malati da parte dei ministri straordinari della comunione eucaristica”.

Gli uffici della Curia vescovile e delle parrocchie rimarranno aperti al pubblico. Anche le chiese e i luoghi di culto rimangono aperti per la preghiera personale, con la cura di evitare assembramenti. Confermato l’annullamento di processioni, feste, vie crucis e ogni altra manifestazione esterna legata alla devozione popolare.

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