I vescovi di Sicilia sulla proposta di legge sul fine vita: “Preoccupazione per il suicidio medicalmente assistito”

Pubblicata la Nota della Conferenza Episcopale Siciliana
La Conferenza Episcopale Siciliana ha diffuso una Nota ufficiale sul fine vita, come annunciato nel comunicato conclusivo della Sessione straordinaria della CESi tenutasi a Palermo lo scorso 26 maggio 2025. Il documento nasce dall’esame del disegno di legge sul fine vita presentato al Parlamento Regionale e prende spunto anche dalla Nota pubblicata a febbraio dalla Presidenza della CEI, nella quale si esprimeva preoccupazione per le iniziative legislative regionali in materia.
Contrarietà al suicidio medicalmente assistito
I vescovi siciliani manifestano forte preoccupazione per il disegno di legge che prevede il suicidio medicalmente assistito. Nel documento si ribadisce che la Chiesa ha sempre difeso la vita umana dal concepimento fino alla morte naturale, con particolare attenzione alle fasi più fragili dell’esistenza. La Conferenza Episcopale Siciliana si dichiara contraria sia all’eutanasia che all’accanimento terapeutico, definiti entrambi atti contrari al valore della vita umana.
L’importanza delle cure palliative
Richiamando quanto espresso dalla Conferenza Episcopale Italiana, i vescovi siciliani sottolineano che la legge nazionale sulle cure palliative non è stata ancora pienamente attuata. “Queste devono essere garantite a tutti, in modo efficace ed uniforme in ogni Regione, perché rappresentano un modo concreto per alleviare la sofferenza e per assicurare dignità fino alla fine, oltre che un’espressione alta di amore per il prossimo”, si legge nella Nota.
Per questo motivo, la CESi auspica interventi sia a livello regionale che nazionale che promuovano il diritto alla cura e all’accompagnamento nella malattia, sostenendo al contempo le famiglie nelle situazioni di maggiore sofferenza.
Formazione e strutture per l’assistenza
I vescovi siciliani evidenziano inoltre la necessità di promuovere strutture adeguate e percorsi formativi specifici per il personale sanitario, in modo da garantire una preparazione adeguata per l’accompagnamento degli ammalati e delle loro famiglie. Le cure palliative, anche se non risolutive, possono infatti lenire le sofferenze causate dalle malattie terminali.
L’appello agli istituti sanitari ecclesiastici
La CESi invita infine le strutture sanitarie appartenenti al mondo ecclesiastico a individuare le strategie opportune per incentivare la diffusione dei centri HOSPICE in Sicilia, offrendo così maggiori opportunità a chi vive la sofferenza di accedere alle cure palliative.
“Esprimiamo vicinanza e sostegno a tutte le famiglie che con grande umanità e amore accompagnano i propri cari nella fase terminale della vita”, conclude la Nota.