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Fuggì sparando dopo rapina, a distanza di 4 anni tradito dal Dna

Spararono ad altezza uomo. Adesso si cerca il complice

I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Noto (SR), la sera del 01/03/2016 intervennero ad Avola, insieme a personale della locale Stazione dove due uomini, travisati da passamontagna ed armati di pistola, avevano tentato di rapinare in casa due coniugi ed il loro figlio. La coppia ed il figlio reagirono al tentativo di rapina, scagliandosi contro i due malviventi, ma gli stessi, per nulla intimoriti, iniziarono a far fuoco ad altezza uomo per guadagnarsi la fuga, fortunatamente non colpendo nessuno.

Le indagini immediatamente avviate dai Carabinieri della Stazione di Avola, permisero di rinvenire alcuni bossoli esplosi dall’arma da fuoco nonché, nei pressi dell’abitazione delle vittime, due passamontagna, che furono accuratamente repertati in sede di sopralluogo, sequestrati ed inviati al RIS di Messina per cercare di estrarne il DNA dei due rapinatori.

Dopo alcuni giorni, il RIS fornì ai Carabinieri due profili genetici denominati IGNOTO 1 ed IGNOTO 2, in quanto gli stessi non trovavano riscontro all’interno della banca dati del DNA dove sono custoditi i profili genetici dei soggetti tratti in arresto dalla Polizia Giudiziaria e quindi noti per identità.

Le indagini, mai interrotte, sono proseguite silenti fin quando i militari della Compagnia di Noto, avvalendosi della loro approfondita conoscenza del territorio e dei soggetti di interesse operativo, hanno rilevato elementi indiziari nei confronti di Agostino Gregorini, trentenne avolese, bracciante agricolo, già gravato da precedenti di polizia per reati contro la persona ed il patrimonio.

Agostino Gregorini

Pertanto i Carabinieri hanno chiesto ed ottenuto dall’Autorità Giudiziaria il prelievo coatto del DNA dell’uomo che, confrontato con il DNA di IGNOTO 1, ha dato una piena corrispondenza.

Alla luce del positivo riscontro biologico, il Procuratore Aggiunto della Procura della Repubblica di Siracusa, Dott. Fabio SCAVONE, titolare dell’indagine, ha richiesto un’ordinanza di custodia cautelare, ora emessa dal G.I.P., Dott. Andrea Migneco, che ha disposto la misura cautelare degli arresti domiciliari nei confronti del Gregorini, prontamente rintracciato ed arrestato dai Carabinieri di Noto su disposizione del Procuratore Aggiunto per concorso in tentata rapina.

L’indagine dei militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Noto non è conclusa, in quanto manca all’appello il complice dell’arrestato, il cui profilo genetico è comunque custodito dai Carabinieri del RIS di Messina che lo hanno estratto dal secondo passamontagna.

La tecnologia e la modernità hanno supportato l’indagine, il cui favorevole risultato non sarebbe però stato possibile senza la conoscenza del territorio e dei soggetti di interesse operativo che ha consentito, anche a distanza di anni e quando sicuramente il soggetto pensava di essere al sicuro da possibili indagini, di essere identificato ed assicurato alla giustizia.

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