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FESR e FEAMPA, il green deal e le sfide per la Sicilia sui fondi europei

I due fondi con maggiore ricaduta sui territori investiranno 274 miliardi nelle regioni dell’UE

(1 ottobre 2021 – Sicilia – fondi europei)

Per il periodo 2021-2027, la prossima programmazione, l’insieme dei cosiddetti fondi europei è disciplinato in otto linee:

  • Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR),
  • Fondo di coesione (FC),
  • Fondo sociale europeo Plus (FSE+),
  • Fondo europeo per gli affari marittimi, la pesca e l’acquacoltura (FEAMPA),
  • Fondo per una transizione giusta (JTF),
  • Fondo Asilo, migrazione e integrazione (AMIF),
  • Strumento per la gestione delle frontiere e dei visti
  • Fondo sicurezza interna.

A comunicarlo è Maurizio Villaggio, responsabile per la provincia di Ragusa della segreteria dell’europarlamentare Francesca Donato. I fondi che riguardano più direttamente i territori sono il FESR, l’FSE+, il Fondo di coesione (e il FEAMPA), questi fondi sono pensati per sostenere obiettivi strategici che puntano alla transizione verde e digitale, per costruire un’Europa più connessa, inclusiva e sociale e su un’Europa più vicina ai suoi cittadini. Nel FESR e nel fondo di coesione sono definiti obiettivi climatici specifici. La strategia di medio periodo guarda con attenzione alla questione climatica e punta ad una economica climatica neutra entro il 2050. Questo è uno dei punti centrali Green Deal europeo. Una delle peculiarità del periodo 2021-2027, è che la commissione europea intende incoraggiare sinergie tra strumenti UE diversi tramite il processo di pianificazione strategica, identificando obiettivi comuni e settori di attività comuni trasversali a diversi programmi. Resta la struttura di confinanziamento da parte dei governi nazionali, e per i fondi diretti (quelli le cui istanze si presentano direttamente a bruxelles) valgono le regole generali di pertenariato con il coinvolgimento di partner dai vari paesi membri.

I due fondi con maggiore ricaduta sui territori (FESR e FC) investiranno 274 miliardi nelle regioni dell’UE
(rispettivamente 226 miliardi di € a titolo del FESR e 48 miliardi di € a titolo dell’FC). Il FESR concentra i suoi investimenti su diversi settori prioritari fondamentali secondo il principio della “concentrazione tematica”: innovazione e ricerca, agenda digitale, sostegno alle piccole e medie imprese (PMI), ambiente e economia a zero emissioni nette di carbonio. Il Fondo di coesione sosterrà le infrastrutture ambientali e i progetti prioritari dell’UE nelle reti transeuropee di trasporto, ma anche progetti in materia di efficienza energetica, uso di energie rinnovabili o mobilità urbana sostenibile che presentino chiari benefici ambientali. Le dotazioni per ciascuna regione dipenderanno dall’esito del processo di programmazione ed è qui che l’Italia si gioca una importante partita in termini di risorse che sarà possibile destinare allo sviluppo dei nostri territori. Al di là delle risorse che arriveranno è fuori discussione che i flussi dei finanziamenti verteranno a sostenere soprattutto a transizione verde e quindi tutti gli investimenti volti alla riduzione dei consumi energetici ed a tutela dell’ambiente.

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