Identità Sortino

Amministrazione

SINDACO

Vincenzo Parlato

In carica dal: 08/06/2016

Deleghe:

Servizi Sociali e Sanità – Personale – Turismo – Pubblica Istruzione – Pari Opportunità

Sito istituzionale

www.comunesortino.gov.it

Vincenzo Bastante

Deleghe:

Vice Sindaco – Bilancio – Tributi – Commercio – Trasparenza -Promozione del Territorio – Sviluppo Economico – Informatizzazione

Valentina Cianci

Deleghe:

LL.PP. – Urbanistica – Ecologia – Raccolta Differenziata

Giuseppe Vinci

Deleghe:

Cimitero – Protezione Civile – Politiche Giovanili – Sport – Agricoltura e Foreste – Promozione Apistica

Sofia Lamesa

Deleghe:

Polizia Municipale – Randagismo – Viabilità – Legalità – Rapporti con le OO.SS. – Contenzioso

Sortino - Tra rocce antichissime, barocco e miele

Valle dell’Anapo, un luogo straordinario dal punto di vista naturalistico-paesaggistico. La valle è stata creata dalla lenta erosione prodotta dal fiume Anapo, la cui sorgente si trova sul Monte Lauro, il più alto tra gli Iblei. Moltissime le specie di flora e fauna che è possibile avvistare nei sentieri della zona: dal platano orientale alla trota macrostigma, molto difficile da ritrovare nelle acque dei torrenti italiani, ad eccezione della Sardegna. La valle, in estate, è un vero e proprio eden paradisiaco grazie alle temperature miti e fresche che ritemprano il visitatore spesso provato dall’afa generata dal clima torrido dell’Isola. Di notevole importanza, all’interno della valle, la necropoli di Pantalica con le sue migliaia di tombe incastonate nella roccia calcarea. Il fondo è attraversato dall’antica rete ferroviaria Siracusa-Vizzini-Ragusa, oramai in disuso dal 1956.

Toponomastica – Il nome della città probabilmente deriva dall’arabo Shortin che significa vedetta, ed è presumibilmente legato alla sua origine; quest’ultima pare risalga ad una semplice torre saracena eretta sul monte Aita per controllare la valle di Pantalica.

A Sortino è legata la figura di Santa Sofia, una santa che, in epoca bizantina, avrebbe trascorso parte della sua breve esistenza proprio dalle parti della cittadina aretusea. Originaria di Bisanzio, a lei è legato (caso unico) anche l’attributo “Tutelare” (da “Numen Tutelare”): è considerata la sorgente della cultura locale, legata com’era al gruppo etnico degli “sciuttini”, pastori che conducevano le pecore nelle valli e che vennero a contatto con “una giovane fanciulla, ritta e bella come statua antica, le braccia alzate sciolta la chioma, che battezzava questa gente mentre un venticello le arrivava e le faceva carezze”. Il prefetto romano di Pantalica, Marziale, la condannò per ciò che faceva: scovatala in una grotta l’afferrò per i capelli strappandole una ciocca deciso a portarla dal padre, il governatore di Bisanzio dal quale era fuggita rifiutando il culto che le veniva imposto. Durante il tragitto Marziale non riuscì ad aprire la mano nella quale teneva la ciocca, fino a quando non fu la stessa Sofia a volerlo: lì dove quei capelli caddero, poi, nacque una fonte. Infine Costante, non riuscendo a convincere la figlia, la decapitò. Tre anni dopo, poi, lui stesso si convertì e si fece battezzare sulla tomba della figlia.

Origini – Il territorio fu abitato sin dalla preistoria dai Siculi, i quali nel XIII secolo a.C. fondarono un insediamento che sopravvisse fino al XII secolo d.C. La storia del borgo e del territorio circostante è quella delle dominazioni che si sono susseguite in Sicilia: i Greci prima, i Romani poi; la breve stagione barbarica e la conquista bizantina nel VI secolo d.C. Nel 1130 re Ruggero II di Altavilla cacciò i saraceni dalla zona e, in seguito a ciò, sul monte Aita nacque un castello feudale ed un nucleo di case. Successivamente l’imperatrice Costanza donò il feudo ad Arnaldo Conte di Modica e rimase nella discendenza di questi fino al 1477, quando venne acquistato da Guidone Gaetani, della famiglia Gaetani Baroni. Nel 1693, con il terremoto che sconvolse parte della Sicilia, Sortino si vide gravemente danneggiata: le abitazioni distribuite in sei quartieri all’interno della valle del torrente Guccione vennero quasi interamente distrutte. Per ricostruire le loro case, i sortinesi investirono forti somme ed ingaggiarono un architetto palermitano, all’epoca di nota fama, del quale tuttavia oggi si sconosce il nome. Il nucleo abitato si spostò leggermente più a nord, dove erano presenti i monasteri delle Benedettine e dei Cappuccini: nacque un paese urbanisticamente simile a Palermo, ovvero con un impianto a griglia. La struttura nel tempo crebbe, e nel 1740 il Comune chiese di passare dalla giurisdizione baronale a quella regia, ma il potere dei signori della zona osteggiò l’iniziativa, riuscendo a respingerla e a far perdurare i diritti feudali.

Sortino contemporanea – Nel Novecento gli avvenimenti di maggior rilievo vissuti da Sortino sono legati alla Seconda Guerra Mondiale, durante la quale il siracusano fu gravemente danneggiato dai bombardamenti angloamericani del 1943. Oggi Sortino, considerata capitale del miele nonché importante meta turistica per i considerevoli beni archeologici che custodisce, è una ospitale cittadina aretusea.

Centro storico – Sortino è considerata un piccolo gioiello barocco all’interno della Val di Noto. L’asse principale del centro storico è costituito dal Corso Umberto, che costeggia la villa comunale e conduce alle numerose chiese. Il Corso giunge fino a Piazza Santa Sofia che, oltre all’omonima chiesa, mostra sul lato sinistro il Palazzo Sortino-Serges. Proseguendo si incontra poi il Palazzo storico della Municipalità, nonché quello Rigazzi Mariano. Il centro storico ospita anche il Museo dell’Opera dei Pupi.

Architettura Religiosa

  • Chiesa di San Giovanni Apostolo: è la chiesa Madre di Sortino. Domina l’ampio sagrato con i suoi tre ordini sovrapposti, al di sopra dei quali sono allocate le statue di San Giovanni, Mosè ed Elia. L’interno è a tre navate, spiccano un coro ligneo ed una tela del pittore Cristadoro, raffigurante l’Apocalisse di San Giovanni Evangelista.
  • Chiesa di Santa Sofia: esisteva già nel secolo XV, ma nel 1720 fu ricostruita ad opera del sortinese Giovanni Iraso. All’interno, suddiviso in tre navate, spicca l’altare in marmo del 1750.
  • Chiesa delle Anime del Purgatorio: è una delle più antiche, consacrata nel 1698. La facciata è caratterizzata da due poderosi cantonali bugnati a punta di diamante. L’interno, a navata unica, presenta quattro altari ai lati ed un altare maggiore che ospita una tela raffigurante le anime del Purgatorio.
  • Chiesa del Monastero di Montevergine: costruita fra il 1774 e il 1779, all’interno presenta affreschi dell’artista catanese Sebastiano Monaco, considerato il più importante pittore della Sicilia Sud-Orientale della seconda metà del Settecento. Fra le altre opere spicca la tela della Natività di Gesù, nell’altare centrale. La chiesa, essendo collegata ad un monastero di clausura, presenta finestre tramoggia e grate a lanterna.
  • Chiesa di San Pietro Apostolo: edificata in seguito al terremoto del 1693, presenta una struttura semplice e lineare, sia nel prospetto esterno che in quello interno a testimonianza della sua natura di chiesetta rurale. Nell’abside conserva la statua della Madonna della Catena. Molto bello il confessionale in legno di castagno.

Architettura Civile

  • Palazzo Sortino-Serges: ubicato nel corso principale, risale al XIX secolo e si mostra alto e solenne, diviso in due parti, inferiore e superiore, con balconi dalle mensole scolpite.
  • Palazzo Rigazzi-Mariano: magnifico esempio di architettura barocca, è dotato di un portale d’ingresso ad arco tondo sormontato da un loggiato con due ampie arcate; al primo piano presenta sei balconi in pietra con ringhiere artisticamente sagomate.
  • Palazzo Mariano Matera-Valguarnera: costruito alla fine del XVII secolo per volere di don Mariano Matera Valguarnera, al suo interno presenta un bellissimo cortile, ampio ed alberato, con al centro un’artistica cisterna. 
  • Palazzo Municipale: fino al 1895 l’edificio ospitò l’Ospedale San Lorenzo, voluto dalla Congregazione di Carità di Sortino alla quale era stato donato dal nipote di Don Gaetano Pungello, iniziale proprietario; in seguito alla ristrutturazione, divenne Palazzo Municipale, e rimase tale fino a tempi recenti. Si sviluppa in via Municipio e sul Corso Umberto. Il portale, sormontato da un arco a tutto sesto, presenta in alto una testa muliebre con corona di alloro.
  • Monumento ai Caduti: situato in piazza IV Novembre, è composto da una statua in bronzo che rappresenta il soldato in partenza per la guerra che saluta il figlio abbracciandolo, da qui trae origine la denominazione Il Partente.

Sono presenti altri edifici e monumenti storici di rilevanza culturale:

Palazzo Parlato-Tartaglia; Palazzo Rigazzi; Chiesa del Collegio; Chiesa delle Benedettine; Chiesa di San Francesco D’Assisi; Chiesa della Madonna del Carmelo; Chiesa della Natività; Chiesa dell’Annunziata; Chiesa di San Sebastiano.

Siti Archeologici

Necropoli rupestre di Pantalica. È considerato uno tra i più importanti siti archeologici testimoni, nell’isola siciliana, del passaggio dall’età del bronzo a quella del ferro. Il sito si divide in cinque necropoli principali per un totale di oltre cinquemila tombe a grotticella scavate nella roccia: la necropoli di Filiporto, la necropoli di Nord-Ovest, la necropoli della Cavetta, la necropoli Nord e la necropoli di San Martino. Quest’ultima conserva le tombe di epoca preistorica e bizantina tra le quali l’Ipogeo di Dioniso e la grotta di Sant’Anna. Negli anni i ritrovamenti all’interno dell’area sono stati eccezionali, dalle ceramiche rosse agli specchi, rasoi, suppellettili in bronzo e in oro. Alcuni dei loculi, in età bizantina, vennero utilizzati come luoghi di culto o eremi monastici, come ad esempio la Grotta del Crocifisso o la Chiesa di San Micidiario. Nel punto più alto del sito, si erge l’acropoli, luogo adibito al controllo degli attacchi da parte dei nemici. Qui ancora oggi si può notare l’Anaktoron, il palazzo del principe. Nel bosco di Giarranauti, situato nella parte superiore dell’altopiano, è possibile vedere i resti di un villaggio di epoca bizantina, suggestive concerie e macine incastonate nella roccia.

L’economia locale ruota essenzialmente intorno a due attività: la produzione del miele ed il turismo. Il miele della zona ha una lunga tradizione, di cui si trova traccia già nelle lodi che ad esso tributò Virgilio; gli apicoltori del territorio sono riuniti in un’associazione ed organizzano da oltre tre decenni l’annuale Sagra del Miele. La produzione è assai diversificata e comprende il miele di zagara, di timo o di eucalipto. Per quanto riguarda il settore turistico, la cittadina mira alla valorizzazione del suo notevole patrimonio culturale e naturalistico, con il recupero delle tradizioni locali – quale ad esempio l’antica arte dei pupi siciliani, riportata in vita dal Festival dell’Opera dei Pupi –, con la creazione di strutture ricettive che rispondano alle esigenze del turismo verde, legato all’esplorazione della Valle dell’Anapo e del sito di Pantalica. Numerose le aziende agrituristiche che operano sul territorio mentre altre, in campo culinario, hanno avviato di recente la commercializzazione del tipico pizzolo. Per quanto riguarda i settori primari ricordiamo le coltivazioni di cereali, ortaggi, frumenti, agrumeti; mentre l’allevamento si concentra su suini, bovini, caprini, nonché specie avicole.

Evoluzione demografica – Sortino oggi registra quasi 9.000 abitanti, poco più di quelli censiti nel 1861; nel primo decennio del XX secolo, per onor del vero, ha raggiunto un picco di oltre 12.000 unità, per poi tornare a regredire gradualmente nel tempo.

Etnie e minoranze – La comunità straniera più numerosa è quella proveniente dalla Romania con il 26,9% di tutti gli stranieri presenti sul territorio che, ad oggi, non raggiungono tuttavia le 100 unità.

Musei – Museo civico dell’opera dei Pupi in Piazza Adrice n. 1Al suo interno è possibile apprezzare i pupi della collezione di Don Ignazio Puglisi. Sono custoditi nel museo oltre 30 pupi ed il teatrino di scena originale del Puglisi. Casa Museo dell’apicoltura tradizionale in Via Gioberti n. 5Al suo interno una vera e propria ricostruzione dell’abitazione dell’apicoltore, con la presenza degli strumenti tipici del mestiere quali le arnie (fascetri), le giare e il torchio (consu). Interessanti le dimostrazioni pratiche di lavorazione del miele alle quali è possibile assistere durante il percorso.

Biblioteche – Biblioteca comunale Acheo D’ErbessoBiblioteca dei frati Cappuccini.

Teatri – Cine Teatro Italia, via Cisterna n. 19

Cinema – Tra i film legati alla cittadina ricordiamo Sortino Social Club ( Giusy Buccheri – 2014)

Sacro e Profano – Festa di Santa SofiaDal 10 al 17 Settembre. Patrona della città dal 1534, è considerata Tutelare. Da non perdere, durante i festeggiamenti, il momento della trionfale uscita della Santa dal santuario a lei dedicato, momento accompagnato da inni, fuochi d’artificio e bande musicali. Significativa anche la presentazione dei bambini alla Santa e la vendita dei doni che i fedeli le offrono. Il nome di Gesù, in dialetto U Nummu Ru Gesù. Si tratta di una statua del Cristo ritrovata intatta tra le macerie dell’antica Sortino che viene portata in processione all’alba del Venerdì Santo nel periodo della Pasqua. Commovente l’uscita dalla chiesa di Santa Sofia, accompagnata da una fiaccolata e dalla marcia funebre eseguita dalla banda musicale del paese. Madonna della Catena, la festa è celebrata dai Sortinesi il 15 agosto. Sagra del Miele. Si svolge dal 23 al 25 Settembre. Scopo principale della manifestazione è la valorizzazione di uno dei prodotti locali più noti, nelle sue declinazioni dolci e salate, e dei rosoli. L’evento è occasione anche di rappresentazioni culturali e musicali. Quattro braci ai quattro canti a Sortino, si tiene solitamente nel mese di Novembre. Una sagra durante la quale è possibile degustare i prodotti tipici locali quali olio, vino, pizzoli e specialità alla brace preparate dai macellai del posto. Coppa Val D’Anapo Sortino. Gara automobilistica di montagna che si svolge solitamente nel mese di Giugno. Il percorso costeggia la valle dell’Anapo in uno splendido scenario artistico naturalistico.

La cucina di Sortino annovera tra i suoi piatti ottimi preparati sia dolci che salati. Caratteristico della zona è il pizzolo (pizzolu), un impasto di pizza condito in superficie con olio, origano, parmigiano, pepe, sale ed imbottito con ingredienti di vario genere, salati ma anche dolci, come ad esempio il miele. Quest’ultimo è il prodotto principe della zona; oggi se ne producono di diversi tipi, anche aromatizzati al timo, alla zagara, all’eucalipto. I dolci più noti a base di miele sono i piretti, costituiti da un impasto di farina e miele e farciti con le mandorle, gli sfinci, pasta lievitata fritta e condita col miele, e i sanfurricchi, caramelle impastate con il miele. Delizioso anche il cosiddetto Spiritu re fascitrari (liquore dei mielai), un liquore tradizionale ottenuto dalla fermentazione dell’acqua con il miele. Da assaggiare la ’nfigghiuliata, una focaccia di pane imbottita con fichi e nepeta.

  • Vito Mangiamele (1827 – 1897), matematico. Uomo dotato di eccellente abilità di calcolo, fece parte dell’Accademia Francese delle Scienze, i cui esponenti rimasero impressionati dalla sua capacità di calcolare a mente radici cubiche di numeri di sei cifre. L’Accademia lo considerò uno dei più grandi matematici di tutti i tempi. In Francia visse praticamente tutta la sua vita ricoprendo il ruolo di titolare di cattedra presso la prestigiosa Università della Sorbona.
  • Gaetano Colomba (1861 – 1947), Rettore dell’Università di Palermo. Assunse il ruolo di Senatore del Regno. Tra i suoi scritti più importanti, I porti della Sicilia nell’antichità, pubblicato nel 1900. Collaborò all’Enciclopedia Italiana.
  • Giovanni Vinci ( 1859 – 1920), medico. Ricordato come il medico che non volle mai essere pagato dai suoi pazienti e che forniva loro, a spese proprie, anche le medicine necessarie.

Come arrivare

È possibile raggiungere Sortino in auto percorrendo la E45 in direzione della Strada Provinciale 2/SP2 di Melilli. L’aeroporto più vicino è quello di Catania – Fontanarossa, che dista dalla città 52 Km. Per raggiungere Sortino utilizzando il treno, bisogna scendere alla stazione ferroviaria di Priolo, la più vicina, che dista dalla città circa 23 km. Sortino, inoltre, per quanto concerne il servizio pullman è servita dall’AST, Azienda Siciliana Trasporti.

Mobilità urbana – Il servizio di trasporto urbano è gestito dall’AST – Azienda Siciliana Trasporti.

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