Identità Solarino

Amministrazione

SINDACO

Sebastiano Scorpo

In carica dal: 11/06/2017

Deleghe:

Tributi – Personale – Protezione Civile

Sito istituzionale

www.comune-solarino.gov.it

Giuseppe Carpinteri

Deleghe:

Vice Sindaco – Polizia Municipale e Annona – Affari ed Edilizia Cimiteriali – Igiene e Sanità – Ecologia e Ambiente – Politiche del Lavoro, Agricole, Fiere, Mercati e Sagre – Ciclo Integrato delle Acque – Rapporti con l’Ato idrico – Servizi Democrafici ed Elettorali – Contrasto al Randagismo e Tutela degli Animali

Giovanni Teodoro

Deleghe:

Bilancio, Politiche Finanziarie e Tributi – Contenzioso – Legalità e Trasparenza nella P.A. – Attività Produttive e Sviluppo Economico – Affissioni e Pubblicità – Informatizzazione dei Servizi e Telecomunicazioni – Relazioni con il Cittadino – Rapporti con il Consiglio Comunale – Stato di Attuazione del Programma – Rapporti Istituzionali

Ivana Giambertone

Deleghe:

Pari Opportunità – Pubblica Istruzione – Protezione Civile e Sicurezza – Trasporti Pubblici e Mobilità Sostenibile – Edilizia Scolastica – Servizi Bibliotecari, Patrimonio Artistico e Museo – Arte, Cultura e Beni Culturali – Promozione, Attività nel campo della Cultura, della Storia e Tradizioni – Archivi Storici – Associazioni di Volontariato

Sebastiano Montalto

Deleghe:

Sport, Turismo e Spettacolo – Comunicazione – Pratiche Virtuose – Edilizia Sportiva – Verde Pubblico, Ville, Giardini e Parchi Comunali – Arredo Urbano e Servizi – Ricerca e Progettazione Fondi Europei – Rifiuti e Raccolta Differenziata – Politiche Energetiche – Rapporti con l’Ato rifiuti – Servizi Sociali – Solidarietà Sociale – Famiglia e Servizi alla Persona – Politiche Comunitarie e Immigrazione – Politiche Giovanili – Tempo Libero e Giovani

Solarino, il borgo del miracolo di San Paolo

  • Grotta del Ventaglio: cavità carsica ricchissima di stalattiti e stalagmiti. Il nome si deve proprio alla forma caratteristica a ventaglio di una stalattite, dalle dimensioni considerevoli, scoperta nel 1987. La grotta è composta da un laghetto e una serie di cunicoli lungo i quali si possono ammirare tantissime formazioni carsiche di diversi colori.
  • Parco Maria Grazia Cutuli: intitolato alla giornalista catanese assassinata nel 2001 in Afganistan, occupa un’area molto estesa dove poter godere della frescura di alberi e piante. È dotato di piste ciclabili ed aree attrezzate di giochi per bambini.
  • Villa Comunale: rimasta chiusa per parecchi anni a causa del protrarsi dei lavori di manutenzione, il parco si estende su tre livelli comunicanti tra di loro con ponticelli in legno. Al suo interno oltre alla pineta ed a vari boschetti è possibile visitare anche un giardino roccioso.
  • Bacino inferiore della Centrale dell’Anapo: la centrale è affidata alla gestione dell’Enel che periodicamente organizza, oltre alle visite guidate all’impianto, anche eventi ludico-ricreativi come lezioni di canoa o gare di moto d’acqua.

Toponomastica – Due sono le tesi sull’etimologia del toponimo Solarino: alcuni pensano derivi dal latino solaris o solarium, cioè soleggiato; altri dal siciliano sularinu, vale a dire solitario. La presenza di una contrada denominata Soliardo, dal latino solis e ardeo, che starebbe per al sole ardo, e dunque assolato, andrebbe a supporto della prima tesi. Secondo un’antica tradizione riportata  nel secolo XVII dall’esegeta Ottavio Gaetani, l’Apostolo Paolo, durante la sosta di tre giorni che fece a Siracusa nel 61, visitò l'”agro, cui Solarino nomen”, lasciandovi un pozzo di acqua taumaturgica.

Sembra che San Paolo durante la sosta che fece nel territorio di Solarino visitò l’oppidum presente nella zona di Cozzo Collura: lì battè a terra con il piede e dell’acqua sgorgò miracolosamente. Quella zona, dove sono stati trovati dei reperti di origine romana, è chiamata “Puzzu ’i San Paulu” 

Origini – Sono numerose le testimonianze che fanno risalire ad epoca remota la presenza umana nel territorio. Nel 1296 il feudo Solarino viene citato per la prima volta nel ruolo dei feudatari. Nel 1760 don Giuseppe Antonio Requisenz, principe di Pantelleria, ottenne la licentia populandi per la sua baronia di Solarino.

Solarino contemporanea – Nel 1827, il re Francesco I concesse al Comunello l’autonomia amministrativa, e nonostante le dimensioni ridotte, Solarino divenne nel tempo densamente abitato. Ad oggi il Comune è un importante centro di lavorazione dei prodotti agricoli, e spicca per la produzione delle mandorle, che lo pongono in testa all’Isola con dati che si aggirano intorno all’80%.

Centro storico – Presenta un impianto ortogonale e le sue architetture sono caratterizzate da quello che viene chiamatoAttardamento della Decorazione Liberty, spesso visibile nelle  cornici in pietra calcarea  poste sopra porte e finestre delle case risalenti agli anni Quaranta e Cinquanta. Al centro del paese sorge la piazza Plebiscito, divisa in due dal Corso Vittorio Emanuele (che con i suoi 800 metri è la via principale di Solarino): su di essa insistono il palazzo Comunale e la chiesa madre di San Paolo Apostolo, oltre ad un grande pino, piantato in epoca fascista per commemorare Arnaldo Mussolini, ribattezzato alla fine della guerra albero della libertà. Da annoverare anche la grande piazza IV Novembre, di circa 100 metri quadrati, conosciuta come piazza erba (anticamente era carente della pavimentazione); la sua struttura su due piani ricorda la platea e la cavea di un teatro, e per questo è spesso usata per manifestazioni di tal genere.

Architettura Religiosa

Chiesa Madre San Paolo Apostolo: si trova nel lato sud-ovest di piazza del Plebiscito. La costruzione ebbe inizio nel 1764 sotto la direzione del maestro lapicida Luciano Alì, ma trovò termine circa un secolo dopo a causa della mancanza di fondi. La caratteristica facciata presenta una struttura in ordine dorico nella parte inferiore ed una in ordine ionico in quella superiore. Nel piano rialzato, molto bella la vetrata che raffigura il simulacro del Santo custodito all’interno. Nel piano superiore si trova anche la cella campanaria, formata da tre campane e sovrastata dall’orologio civico. La struttura interna è a croce latina divisa da quattro archi per lato. Nella navata di sinistra sono da notare la fonte battesimale in marmo e l’altare dedicato a San Francesco D’Assisi che custodisce una statua del Santo scolpita da Rosario Bagnasco, scultore palermitano. In fondo alla navata trova posto l’altare dedicato al patrono dove si può ammirare il simulacro in legno in suo onore. La navata di destra, invece, custodisce l’altare di San Giuseppe con il suo simulacro in cartapesta, l’altare della Madonna del Carmine e la cappella del Santissimo Sacramento che conserva una statua lignea del Sacro Cuore datata 1933. La navata centrale, infine, conserva uno splendido organo a cinquecentosessantanove canne risalente al 1921. Le volte sono in gesso, ad eccezione di quella centrale che è affrescata con scene tratte dalla vita di San Paolo. Molto caratteristici, infine, i lampadari presenti nella navata centrale e negli archi: detti ninfe, sono formati da cristalli smerigliati con decorazioni in rame, e prima dell’avvento dell’elettricità funzionavano mediante l’utilizzo di candele creando all’interno della chiesa un’atmosfera molto suggestiva.

Architettura Civile

  • Palazzo dei Conti Mezio: costruito nel 1700, dal 1927 è sede del Municipio. Il palazzo ospita anche la stazione locale dei Carabinieri e l’ufficio postale.
  • Palazzo Sipala: tra i più importanti edifici Liberty in città.
  • Palazzo Requisenz: è l’unico esempio in Sicilia di arte catalana, costruito per volontà di Don Antonio Requisenz, Barone di Solarino e Principe di Pantelleria. È stato costruito con le pietre calcaree estratte dalle cave della zona.
  • Ospedale Vasquez: edificato intorno agli anni Venti del Novecento, fu una donazione di Francesco Vasquez Italia, un ricco imprenditore emigrato in Argentina. La struttura sorge in una zona panoramica ed è costituita da due piani: al piano terra vi sono una decina di vani e la farmacia, mentre al piano superiore trovano posto venti stanze per le degenze e le sale operatorie. Proprio per la sua posizione, nella parte frontale venne costruita una terrazza poggiata su un colonnato dorico. Purtroppo l’ospedale non venne mai utilizzato per il fine per il quale era stato costruito, tant’è che il donatore interruppe ogni rapporto con il paese bloccandone anche i finanziamenti per il sostentamento.
  • Monumenti ai Caduti: situato in piazza Plebiscito, fu costruito nel 1927 in ricordo dei cittadini solarinesi caduti nel conflitto mondiale.
  • Monumento in memoria della battaglia di Solarino: sulla SS114 in direzione Palazzolo Acreide si trova una lapide in ricordo della battaglia tra l’esercito italiano e le forze inglesi svoltasi nel luglio del 1943.

Sono presenti altri edifici e monumenti storici di rilevanza culturale:

Chiesa dalla Madonna delle Lacrime; Monumento alla Pace; piazza Aldo Moro; piazzale Victor Rizza.

Siti Archeologici

  • Cozzo Collura: è una zona archeologica che si trova a pochi chilometri dal centro abitato. I reperti rinvenuti a seguito degli scavi, vengono datati in due periodi storici: nel IV-III sec. a.C. e nel II-IV d.C.. Degna di nota è anche la Masseria, una struttura di età cinquecentesca tipica delle campagne del siracusano, dimora rurale della famiglia Requisenz. Tra i  ritrovamenti più importanti, portati alla luce dagli scavi degli anni Settanta, si annoverano: delle monete del IV secolo; uno scheletro; molti frammenti di ceramiche a vernice nera; una statuetta databile intorno al IV-III sec a.C. Nell’area si possono altresì visitare tre ruderi degni di nota:

– La Grotta di San Paolo, una cavità naturale dove, secondo la leggenda, il Santo si riposò. Al suo interno gli archeologi trovarono una statua in legno di San Paolo, un cucchiaio, un pentolino e una scodella.

– Il Pozzo di San Paolo: la credenza popolare narra che sul pozzo è impressa l’impronta di San Paolo che con il piede fece sorgere la fonte d’acqua dal sottosuolo. Proprio a tal proposito la sorgente avrebbe delle proprietà taumaturgiche.

– La Chiesa di San Paolo: eretta in età paleocristiana, fu quasi interamente distrutta dal terremoto del 1693. Della costruzione originaria restano ad oggi solo il pavimento e la base dei muri a nord ed a ovest. Gli studi dimostrano che sotto il pavimento vi era una struttura destinata a fossa comune per la sepoltura.

  • Cava del Rivettazzo: il nome deriva dalla presenza nella zona di molti rovi (ruvettu in dialetto). Si tratta di una cava formatasi a seguito dell’erosione provocata dalle acque del fiume Anapo che hanno scavato questo canyon naturale. Ospita una necropoli costituita da centinaia di tombe databili all’età del bronzo e frequentata per parecchi secoli, come dimostrato dai ritrovamenti appartenenti a tutte e tre i periodi dell’età del bronzo.
  • Contrada San Demetrio: contrada vicina a Cozzo Collura nella quale gli scavi hanno riportato alla luce i resti di un villaggio di epoca tardo bizantina.

Storicamente la produzione agricola ha rappresentato un importante aspetto dell’economia di Solarino, con un’alta produzione di olive, carrube e soprattutto mandorle. La presenza del polo petrolchimico, a partire dagli anni Sessanta, ha determinato un vero e proprio boom economico, offuscando il preesistente settore che, tuttavia, negli ultimi tempi mostra importanti segnali di ripresa: riguardo le mandorle, infatti, annualmente se ne  lavora una quantità di circa 65.000 quintali, e questo oggi offre importanti sviluppi dell’indotto, con la lavorazione nel settore alimentare del prodotto.

Evoluzione demografica – I primi abitanti del borgo, nel 1.700, erano per lo più contadini insediatisi nel villaggio Pozzo della Chiesa, oltre che gli sfollati scampati al terremoto del 1693 che devastò la Val di Noto. Il numero dei cittadini registrò un notevole incremento dovuto all’arrivo dei migranti dal Piemonte, da Malata, dal Marocco e dai Castelli Romani. Viceversa, gli inizi del Novecento videro la popolazione quasi dimezzarsi a causa dell’emigrazione verso gli Stati Uniti d’America, l’Australia e l’America Latina, oltre che verso il Nord Italia, emigrazione dovuta alle avverse condizioni economiche della zona. Durante il primo conflitto mondiale si assistette ad un fenomeno di immigrazione da parte della comunità friulana, circa 4.000 profughi, che pose le radici a Solarino fino agli anni Sessanta. Attualmente, è il terzo centro abitato della provincia di Siracusa grazie alla presenza del polo petrolchimico che ha provocato un fortissimo incremento demografico.

Etnie e minoranze – Gli stranieri residenti nel Comune sono attualmente 169, con una netta prevalenza di donne, e le minoranze più diffuse sono quelle romena e polacca.

Musei

  • Ecomuseo Hyblon, via Padre Barbagallo n.1Interessante museo ospitato all’interno della struttura del Cenacolo Domenicano: custodisce le diverse realtà mineralogico e naturalistiche del territorio. Offre una ricca raccolta di reperti provenienti dalla Valle dell’Anapo e dalla Riserva naturale di Vendicari.
  • Museo Permanente di Pizzi e Ricami Artistici, via Macchiavelli n. 11. Rappresenta uno dei più importanti musei dell’arte tessile e del ricamo in Sicilia. A Solarino, difatti, grazie al convento delle Carmelitane quasi tutta la popolazione femminile in età da marito frequentava i corsi di ricamo tenuti dalle suore. Molto bella la collezione di pizzi e merletti provenienti da varie parti dell’Isola.
  • Casa del Novecento, via Vincenzo Bellini n. 43. All’interno di un’abitazione risalente alla Prima Guerra Mondiale, il Museo custodisce un notevole materiale etnografico tipico del territorio.

Biblioteche :

  • Biblioteca Comunale, via Bissolati n. 8.
  • Biblioteca Comunale, via Cavour n. 41.

Sacro e Profano – Carnevale: solitamente nel mese di Febbraio, la manifestazione prevede la sfilata di carri allegorico grotteschi, gruppi mascherati, spettacoli comici e musicali. Il martedì grasso l’evento si conclude con una serata danzante nella piazza principale del paese e la sagra della salsiccia. Festa di Santa Maria dell’Annunziata: si tiene la seconda Domenica dopo Pasqua. La statua della Madonna viene portata in processione lungo le vie principali della città accompagnata, oltre che dai fedeli, da esplosioni di fuochi d’artificio e bande musicali. Tradizionale è la preparazione delle cuddure, preparati di pane che vengono venduti all’asta. Molto caratteristica anche la ciacciariata, fiaccolata di torce composte da infiorescenze intrecciate. Mostra fotografica Città di Solarino: concorso fotografico che si svolge nel mese di Giugno che prevede l’esposizione di foto artistiche all’interno dell’aula consiliare del Comune. Festa di San Paolo Apostoloprima Domenica di Agosto, è la festa in onore del Patrono della città, i cui festeggiamenti iniziano già la settimana precedente con processioni e funzioni religiose in onore del Santo. Festa della Madonna delle Lacrime a Settembre: il programma prevede la processione della effigie della Madonna con omaggi pirotecnici e musicali.

Le campagne solinaresi offrono una grande quantità di allevamenti che rendono possibile la produzione di squisiti insaccati freschi o essiccati. Molto diffusa la tradizione dell’arte del pane, con le scacciate da forno condite con vari ingredienti e i pizzoli, di tradizione simile a quelli della vicina Sortino, conditi in superficie con olio, sale e spezie e ripiene. Degna di nota anche la tradizione dei dolci: in città è facile gustare iMustazzola, pietanze a base di mandorle e miele, i Sanfurrichi,caramelle di miele cottoTotò, il cui impasto, sempre a base di miele, viene ricoperto da una glassa al cioccolato o al limone. Ancora: i Sfinci, impasto fritto e farcito con ricotta dolce, o le tradizionali Cassateddi, focacce di impasto dolce farcite con ricotta aromatizzata alla cannella. In occasione della festa di San Martino è tradizione delle famiglie locali preparare le Zeppole, sia dolci (farcite con uvetta sultanina) che salate (ripiene di alici).

  • Giuseppe Antonio Requisenz (1755 -1772), Principe di Pantelleria e Barone di Solarino.
  • Alfredo Mezio (1908 – 1978), Giornalista e Critico letterario. Il padre era un noto medico del paese. Fu intimo amico di Elio Vittorini, che gli dedicò il personaggio di Tarquinio Masseo ne Il Garofano Rosso e Giochi di Ragazzi. In età adulta abbandonò la Sicilia per trasferirsi a Roma, dove divenne caricaturista delle riviste Il Tevere e Il Quadrivio, e si avvicinò all’ideologia fascista tanto da scrivere parecchi articoli a sostegno delle leggi razziali. Nel secondo dopoguerra si allineò con il moderatismo liberale ed iniziò a scrivere per il settimanale politico Il Mondo fondato da Mario Pannunzio. Negli anni Sessanta diviene critico di punta della Rai, intervistando, tra gli altri, Dino Buzzati e Giuseppe Ungaretti. Degna di nota la collaborazione alla sceneggiatura de Il Garofano Rosso,trasposizione cinematografica dell’omonimo racconto di Vittorini.
  • Paolo Calafiore (1928 – 2006), Pittore e Scultore. Esponente di punta dell’astrattismo e dell’arte informale, esercitò la carriera artistica in parallelo alla professione di medico chirurgo. Produsse anche degli scritti letterari che hanno come tema principale la differenza tra i tempi antichi, simbolo per lo scrittore di vita reale e genuina, e il presente, visto come avanzamento del progresso in termini negativi.
  • Sofia Amoddio (1964), Avvocato e Politico. Penalista e Cassazionista, attualmente è attivista COPE (Cooperazione Paesi Emergenti).
  • Giuseppe Palumbo (1975), Ciclista. Due volte campione del mondo nella categoria juniores, ha partecipato a cinque edizioni del Giro d’Italia.
  • Qbeta, Gruppo musicale. Band etno-funky in attività dagli anni Novanta. Hanno partecipato a molte manifestazioni in ambito musicale nazionale e internazionale, come il Social Forum di Porto Alegre in Brasile o il Forum del Mediterraneo a Barcellona.
  • Colapesce (1983), al secolo Lorenzo Urciullo, musicista. Lo pseudonimo nasce in riferimento alla leggenda popolare di Colapesce. Con Un Meraviglioso Declino, album edito nel 2012, si aggiudica la Targa Tenco come miglior opera prima.

Come arrivare

In auto da Catania, imboccare la A18 Catania-Siracusa-Gela e uscire allo svincolo “Siracusa-Floridia-Solarino”, per poi immettersi sulla SS 124 Siracusa-Floridia proseguendo fino a Solarino; da Palermo, invece, bisogna imboccare la A19 Palermo-Catania, uscire allo svincolo “A18 Tangenziale di Catania-Ragusa-Siracusa” e poi prendere la A18 “Catania-Siracusa” e procedere come sopra. L’aeroporto più vicino è quello di Catania “Fontanarossa” che dista circa 57 km. In treno bisogna scendere alla stazione di Siracusa, la più vicina, mentre in autobus è possibile raggiungere Solarino tramite le linee “Interbus” o tramite l’AST, Azienda Siciliana Trasporti.

Mobilità urbana – Il servizio di trasporto urbano è gestito dall’AST – Azienda Siciliana Trasporti.

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