Identita Siracusa

Amministrazione

SINDACO

Francesco Italia

In carica dal: 10/06/2018

Deleghe: Affari Legali, Volontariato, Politiche Giovanili e dell’Infanzia.

Sito istituzionale

www.comune.siracusa.it

Giovanni Randazzo

Deleghe:

Vicesindaco; Ass. Comunicazione e Relazioni con la Città, Politiche per l’Innovazione, l’Economia Solidale e il Dialogo Interculturale, Politiche Comunitarie, Polizia Municipale, Mobilità e Trasporti, Legalità, Trasparenza e Anti-corruzione

Pietro Coppa

Deleghe:

Servizio di Igiene Urbana, Servizio Idrico Integrato, Ambiente, Informatizzazione, Politiche scolastiche, Lavori Pubblici

Maria Alessandra Furnari

Deleghe:

Personale (Risorse Umane, Organizzazione e Politiche del Lavoro); Pari Opportunità Sociali (Servizi Sociali – Servizi Amministrativi – Gestione amministrativo – contabile delle attività del Settore – Politiche Abitative – Promozione delle pari opportunità e della cultura di genere – Famiglia e Diritti),  Servizi Cimiteriali

Giusy Genovesi

Deleghe:

Urbanistica (Territorio Centro Storico – Controllo del Territorio eServizi Urbanistici), Decoro Urbano, Protezione Civile, Risorse Mare (Infrastrutture inerenti il porto marittimo e risorse ad esso collegate); Cura e tutela del verde e delle aree protette

Benedetto Fabio Granata

Deleghe:

Politiche per la valorizzazione del territorio, lo sviluppo culturale e l’Incoming (Politiche Culturali – Cultura, Turismo, UNESCO, Università) Tutela Animali e Fauna Urbana

Nicola Lo Iacono

Deleghe:

Bilancio (Servizi Finanziari), Tributi (ENTRATE Fiscalità e contenzioso tributario); Società ed Enti Partecipati, Patrimonio, Politiche Sportive

Fabio Moschella

Deleghe:

Attività Produttive, Mercati, Agricoltura e Pesca, Sanità, Servizi alla città

Siracusa, la più bella tra le Città

Il Teatro Greco di Siracusa è una straordinaria testimonianza dell’antichità. Progettato dell’architetto Damocopos, detto Myrilla, fu costruito nella sua prima fase nel V secolo a.C. e riprogettato nel III secolo a.C. in modo da valorizzare massimamente sia la visione panoramica che l’acustica. In epoca romana assunse la tipica forma a semicerchio e l’orchestra fu adattata per ospitare i giochi acquatici. La cavea aveva un diametro di 138 metri (una delle più grandi del mondo greco), ed era in origine costituita da 67 ordini di gradini divisi in 9 settori dalle scalinate. L’orchestra, lo spazio semicircolare ai piedi della cavea, ospitava originariamente l’altare dedicato a Dioniso. Il canale intorno all’orchestra separava lo spazio riservato al coro da quello destinato agli spettatori. L’edificio scenico è interamente scomparso. Pare che la prima opera rappresentata sia stata Le Etnee di Eschilo, scritte per celebrare la rifondazione di Aitna (Catania) a opera di Gerone I, la seconda opera I Persiani di Eschilo, seguirono poi le opere del tiranno Dionisio e di Antifone. Nell’aprile del 1914 l’Istituto nazionale del dramma antico (INDA) inaugurò nell’antico teatro le celebri rappresentazioni classiche, uno degli appuntamenti culturali più importanti e noti della città. La prima tragedia che andò in scena fu l’Agamennone di Eschilo, curata da Ettore Romagnoli (Roma, 1871-1938).

La Fonte Aretusa è una sorgente d’acqua dolce che sgorga sul mare nella parte più antica dell’isola di Ortigia. Forma un piccolo laghetto semicircolare, ricco di pesci, dove crescono rigogliose le uniche piante spontanee di papiro presenti in Europa. Rimaneggiata più volte nei secoli, l’aspetto attuale è del 1847. Luogo di incontro fra realtà e leggenda, nel corso del tempo ha affascinato moltissimi poeti e scrittori che ne hanno decantato la bellezza. È dedicata al mito più famoso di Siracusa, quello della ninfa Aretusa. Si narra che il dio Alfeo vide la ninfa mentre faceva il bagno nuda e si innamorò perdutamente di lei. Per rifuggire dal giovane, Aretusa chiese aiuto ad Artemide che la tramutò in una fonte sull’isola di Ortigia. A favore di Alfeo intervenne allora Zeus che tramutò il giovane in un fiume che nasce in Grecia e sfocia nel porto Grande di Siracusa così da potersi unire alla sua amata fonte Aretusa.

L’Orecchio di Dionisio (o Orecchio di Dionigi) è una grotta artificiale a forma di orecchio d’asino ricavata nell’antica cava di pietra della Latomia del Paradiso, sotto il Teatro Greco di Siracusa. Scavata nel calcare, è alta circa 20 metri all’ingresso e 35 all’interno, larga dai 5 agli 11 metri e si sviluppa in profondità per 65 metri. Grazie alla sua forma a S, possiede caratteristiche acustiche tali da amplificare i suoni fino a 16 volte. L’Orecchio di Dionisio deve il suo nome al pittore Caravaggio che visitò la città nel 1608. Secondo la leggenda fu fatta costruire da Dionisio (430 a.C. – 367 a.C.), tra i più spietati e crudeli tiranni di Siracusa ma anche uomo di grande cultura, mecenate e tragediografo, per rinchiudervi i prigionieri e spiarne poi i discorsi appostandosi all’interno di una cavità sovrastante. Secondo le ricostruzioni di Eliano (scrittore romano del II sec. d.C.), Dionisio vi avrebbe fatto rinchiudere anche il poeta Filosseno (autore de Il Ciclope), con la colpa di aver tentato di sedurre la sua amante e per le severe critiche espresse nei confronti delle opere letterarie del tiranno.

Toponomastica – Le notizie sull’origine del nome di Siracusa, così come quelle sull’anno di fondazione della città, sono estremamente incerte. Il nome Siracusa viene attestato per la prima volta nel VI secolo a.C. in riferimento alla moneta dell’antica città. Secondo Stefano di Bisanzio, geografo e grammatico vissuto nel VI secolo a.C. e autore di un importante dizionario geografico intitolato Etnica, il nome potrebbe derivare dalla lingua sicula, tramite l’idronimo della palude Syrako o Syraka, e significherebbe abbondanza di acqua. Il glottologo e filologo Giovan Battista Pellegrini, nel suo Toponomastica italiana (1990), farebbe invece derivare il nome di Siracusa dalla parola indoeuropea Sur-aku che significherebbe acqua salata. Infine, l’umanista e studioso della Bibbia Samuel Bochart, nel suo Geographia Sacra (1646) individuerebbe l’origine del nome nella lingua semitica, nella parola Sor-Cosia o Suloq, con vari possibili significati: oriente,salato o scirocco. Per quanto riguarda la fondazione di Siracusa, essa viene storicamente fissata nel 734 o 733 a.C. a opera di Archia che, insieme a un gruppo di Corinzi e al poeta Eumelo di Corinto, sbarcò nei pressi del fiume Anapo e si insediò nell’isola di Ortigia. Da notare che il nome della città è al plurale sia in greco (Syrakousai) che in latino (Syracusae) e questo è dovuto al fatto che la città divenne già pochi anni dopo la fondazione una Pentàpoli: al nucleo originario dell’isola di Ortigia si aggiunsero infatti altri quattro nuclei (AcradinaTicheNeàpoli ed Epipoli).

Si narra che Archia ebbe due figlie: Ortigia e Siracusa, da queste deriverebbero i nomi della città e del suo nucleo originario. Giorgio Cherobosco, grammatico bizantino dell’VIII-IX sec d.C., sostiene invece che le figlie di Archia si sarebbero chiamate Syra e Akousa: da qui il nome di Syrakousa. Infine, secondo il racconto dello storico bizantino Giuseppe Genesio, la fondazione di Siracusa non sarebbe opera di Archia, ma bensì delle sue due figlie: Syra e Kossa. Per finire, non possiamo qui non ricordare che l’appellativo per antonomasia di Siracusa è Aretusa, dal nome della ninfa greca figlia di Nereo e Doride. A lei è legato il mito più famoso della città.

Origini – Il territorio di Siracusa mostra tracce della frequentazione umana, precisamente da parte del popolo siculo, sin dall’età del Bronzo antico e i rinvenimenti archeologici sull’isolotto di Ortigia, documentano la continuità degli insediamenti fino all’VIII secolo a.C., momento in cui i Greci di Corinto, capeggiati da Archia, scacciarono i Siculi e si stabilirono a loro volta in Ortigia dando origine alla città di Siracusa. Il governo, di tipo oligarchico, era nelle mani dei Geomori, i proprietari terrieri, mentre i Killirioi costituivano la massa della popolazione dedita alla coltivazione della terra. La città si espanse fin dall’VIII secolo sulla terraferma, data anche la prospera economia di cui godeva e che portò ad aspre lotte fra i governanti e i sudditi; questi ultimi, nel periodo a cavallo dei secoli VI e V  a. C. presero il potere, che venne però riconquistato da Gelone, tiranno di Gela che, alleatosi con i Geomori, nel 485 a.C. divenne regnante di Siracusa. Con Gelone la città fu un florido centro non solo economico ma anche culturale, e tale restò anche in seguito, punto di incontro per drammaturghi, artisti e uomini di cultura in genere. Personalità del mondo antico come il filosofo Platone, il poeta Pindaro e la poetessa Saffo soggiornarono in città; vi nacque inoltre Epicarmo, l’inventore della commedia. Siracusa divenne così importante da fare concorrenza ad Atene: nel V secolo a.C. le due potenze si affrontarono militarmente; gli scontri si conclusero nel 413 a.C. con la vittoria della città siciliana che, nel secolo successivo, dovette però misurarsi con Cartagine, riuscendo a sconfiggerla nel III secolo a.C., con l’aiuto dei Corinzi prima e di Pirro in un secondo momento. L’alleanza con Roma, che garantiva la pace, permise alla città di svilupparsi ulteriormente divenendo uno dei centri culturali più importanti del mondo greco finché, verso la fine del III secolo a.C. Ieronimo II, a capo di Siracusa, disattese gli accordi con Roma venendo sconfitto da questa
nel 212 a.C.
Iniziò così, sotto i Romani, un lungo processo d’involuzione per Siracusa, che continuò anche sotto il dominio bizantino e dopo la conquista araba del IX secolo d.C. I Normanni, in Sicilia dall’XI secolo, ridiedero importanza a Siracusa soprattutto dal punto di vista religioso, ma fu con l’avvento di Federico II di Svevia che la città riprese vigore economico e culturale. Morto quest’ultimo, nella seconda
metà del XIII secolo, la Sicilia cadde in possesso degli Angiò. Nei decenni successivi si ebbe la
sollevazione nota come Guerra del
Vespro: l’isola si
ribellò agli Angioini in favore della
corona aragonese. Con la vittoria
di questi ultimi, Siracusa divenne
uno dei territori controllati dalla Camera Reginale, sottoposti cioè al governo della regina, istituzione questa che si protrasse fino alla prima metà del Cinquecento e che incentivò grandemente lo sviluppo commerciale cittadino. Questo secolo, durante il quale l’imperatore Carlo V fortificò radicalmente Siracusa a spese della città antica, venne funestato da terremoti e carestie che si protrassero per tutto il Seicento e culminarono nel disastroso terremoto del 1693. Nel Settecento la città passò alla casa Savoia, agli Austriaci e infine ai Borboni.

Siracusa contemporanea – In seguito ai moti anti-borbonici della prima metà dell’Ottocento ed allo sbarco dei Mille (1860), Siracusa entrò nel Regno d’Italia e divenne quasi subito capoluogo di provincia. A partire da quel momento, in nome del nuovo ordinamento statale, fu distrutta parte del grandioso patrimonio architettonico siracusano, come ad esempio diversi edifici di culto, il quartiere arabo o ancora aree di architettura medievale. Durante la guerra coloniale italiana e sotto il fascismo, la città assunse un ruolo importante, essendo la sua posizione geografica predisposta alla rotta tra l’Italia e l’Africa. Durante la Seconda Guerra Mondiale Siracusa subì numerosi bombardamenti. Il 9 luglio del 1943 la città venne occupata dagli Alleati che la elessero a sede dell’AMGOT, il governo militare alleato. Il 3 settembre 1943 venne segretamente firmato, nei pressi di Cassibile, l’armistizio tra l’Italia e gli Alleati. Finita la guerra, la città conobbe un periodo di ricostruzione e nuove speranze anche se l’espansione urbanistica, in assenza di una pianificazione atta alla conservazione dei beni culturali, arrecò ulteriori danni alla città. Tra la fine degli anni ’50 e la fine degli anni ’70, nacque e si sviluppò il polo petrolchimico siracusano, uno dei più vasti d’Europa. Ciò non avvenne senza ripercussioni ambientali (inquinamento e deturpamento del territorio) e sociali: il borgo di Priolo Gargallo, divenuto un centro industriale, chiese e ottenne l’indipendenza da Siracusa nel 1979. Nel 1953 l’evento miracoloso della lacrimazione di un’effige rappresentante la Madonna suscitò grande clamore ed interesse. Nel 13 dicembre 1990 un violento terremoto, detto di Santa Lucia, provocò ingenti danni alla città e parecchie polemiche. Nel 2005 l’UNESCO ha dichiarato Siracusa, insieme alle vicine necropoli rupestri di Pantalica, Patrimonio dell’umanità. Nel 2009 la città ha ospitato il G8 per l’ambiente.

Centro storico – Il nucleo originario della città di Siracusa è stato individuato nell’isolotto di Ortigia, in esso è possibile rinvenire una parte importante del millenario patrimonio artistico della città. L’isolotto conserva ancora alcune parti delle mura risalenti al IV secolo a.C. e i resti del Tempio di Apollo, che sorse nel VII/VI secolo a.C. e fu utilizzato dai Romani, dai Bizantini, dagli Arabi e dai Normanni. Nel Cinquecento fu inglobato nella caserma spagnola e in edifici privati fino ad essere poi riscoperto intorno al 1860. Venne riportato interamente alla luce grazie agli scavi effettuati dall’archeologo Paolo Orsi. La leggendaria Fonte Aretusa, tanto celebrata nell’antichità da grandissimi
poeti e oratori quali, fra gli altri,
Cicerone e Virgilio, si trova all’estremità dell’isola. La fonte presenta una forma a doppio cerchio concentrico, l’acqua dolce vi arriva per via sotterranea per poi riversarsi in mare. Al suo interno cresce spontaneamente la pregiata pianta di papiro. In questo sito è ambientata la leggenda di Aretusa e Alfeo, uno dei miti più affascinanti di Siracusa. Il Castello Maniace, che conclude Ortigia a meridione, risale invece al XIII
 secolo, fu edificato da Federico II di
 Svevia e divenne sede della
 Camera Reginale. L’architettura dell’edificio a pianta quadrata con torrioni cilindrici, poco funzionale alla strategia militare, rende difficile collocare il pur imponente castello dal punto di vista dell’utilizzo dello stesso. Ancora da segnalare a Ortigia le uniche vestigia della cinta muraria medievale, ossia laPorta Marina, ubicata nell’area nord-ovest dell’isola. Nella piazza del Duomo si possono vedere il Palazzo del Senato o del Vermexio, oggi sede del municipio, in stile barocco, che custodisce al suo interno i ruderi di un tempio greco; il secentesco Palazzo Arcivescovile, che conserva ancora alcune parti dell’originaria costruzione risalente al periodo svevo; la Chiesa di Santa Lucia alla Badia, edificata a cavallo dei secoli XVII/XVIII, al suo interno è possibile ammirare un dipinto del Caravaggio del 1608 (Il Seppellimento di Santa Lucia) e infine il Duomo di Siracusa (Cattedrale della Natività di Maria Santissima), che sorge sul Tempio di Atena del V secolo a.C. (il tempio dorico più antico e meglio conservato della Sicilia). Il Duomo è divenuto in seguito edificio di culto paleocristiano, mostra oggi un imponente prospetto settecentesco in stile barocco e un impianto a tre navate; al suo interno, fra l’altro, una fonte battesimale di epoca normanna e una statua di Santa Lucia opera di Antonello Gagini. Caratterizzata da ingenti ricchezze storiche, architettoniche e paesaggistiche, la città di Siracusa è stata dichiarata dall’Unesco nel 2005 Patrimonio dell’umanità.

Architettura Religiosa

  • Chiesa di Santa Lucia al Sepolcro (detta anche Chiesa di Santa Lucia fuori le mura) sorge nel quartiere di Santa Lucia. Dell’esistenza della chiesa si hanno notizie già dal 1100, probabilmente sorse nello stesso luogo dove prima si trovava una basilica bizantina distrutta dagli arabi. Con il terremoto del 1693 la chiesa subì gravi danni. Per la costruzione del Sepolcro che doveva custodire le spoglie della santa, furono inflitte ai cittadini ingenti tassazioni e la costruzione del tempietto ottagonale seminterrato fu affidata all’architetto Giovanni Vermexio. I lavori furono poi interrotti per motivazioni militari. All’interno troviamo la statua di Santa Lucia giacente scolpita da Gregorio Tedeschi. Si narra che durante l’assedio spagnolo della città, la statua avrebbe avuto una sudorazione miracolosa, segno del dolore della Santa Patrona per la sua città. Ancora oggi le macchie di ruggine visibili sulla statua vengono indicate a testimonianza di tale fenomeno.
  • Chiesa di San Nicolò ai Cordari chiamata così in ricordo dei fabbricatori di corde che lavoravano nelle vicine latomie della Neapolis. Sotto la chiesa si trova la cosiddetta Piscina Romana, dei grandi serbatoi utilizzati dagli antichi romani per riempire d’acqua l’Antiteatro di Siracusa e celebrarvi i celeberrimi giochi nautici e le lotte acquatiche.
  • Santuario della Madonna delle Lacrime costruito in epoca moderna per ricordare il miracolo della lacrimazione di un’effige in gesso raffigurante il Cuore Immacolato di Maria, avvenuta al capezzale degli umili coniugi Iannuso. L’evento miracoloso si verificò nel 1953 e suscitò grande scalpore e interesse. La costruzione dell’opera, progettata dagli architetti francesi Michel Andrault e Pierre Parat iniziò nel 1966 ma l’estrema modernità del progetto suscitò fin dall’inizio aspre polemiche. Il santuario, dalla forma piramidale, presenta un corpo conico formato da costoloni in cemento armato alti più di 70 metri e sormontati da un coronamento in acciaio di 20 metri di altezza. La realizzazione si concluse solo nel 1994 quando fu inaugurata da Papa Giovanni Paolo II.
  • Syracuse War Cemetery, il cimitero inglese istituito nel 1953 che raccoglie le salme dei soldati del Commonwealth caduti durante la Seconda Guerra Mondiale.
  • Le Catacombe di Siracusa sono il più vasto e antico complesso sistema cimiteriale sotterraneo esistente al mondo. Chiuse al pubblico sono le Catacombe di Santa Lucia che risalgono al 220-230 d.C. e le Catacombe di Vigna Cassia, che sorsero verso il 256 d.C. e presero il nome dal proprietario della vigna sovrastante al momento del ritrovamento. Accessibili al pubblico sono invece le Catacombe di San Giovanni costruite tra il 315 e il 360 d.C. e situate nella zona di Akradina, un quartiere dell’antica pentapoli di Siracusa. Sono famose soprattutto per aver ospitato nell’adiacenteCripta di San Marziano, primo vescovo di Siracusa, l’apostolo Paolo mandato da San Pietro a Siracusa per predicare il vangelo ai primi cristiani d’Occidente. Sopra di esse sorge la Chiesa di San Giovanni alle Catacombe.

Architettura Civile

  • Palazzo Borgia del Casale è sito in Piazza del Duomo, tra la Chiesa di Santa Lucia alla Badia e Palazzo Bonanno, nel luogo in cui un tempo sorgeva un palazzo aragonese della fine del XIV secolo. Il palazzo venne ricostruito nel 1760 da un ambizioso discendente dei Borgia e degli Impellizzeri. I sontuosi interni del palazzo sono stati recentemente restaurati e adibiti a ospitare ricevimenti mondani ed eventi culturali.
  • Palazzo Beneventano del Bosco, sito a Ortigia in Piazza del Duomo, sorge sulle ceneri di un palazzo di proprietà della famiglia Arezzi. Fortemente danneggiato dal terremoto del 1693, fu acquistato e ricostruito nel 1778 dal barone Guglielmo Beneventano. Il progetto fu affidato all’architetto siciliano Luciano Alì. Il palazzo è caratterizzato da un elegante cortile interno con elementi in stile barocco. La pavimentazione del cortile è data da un elaborato acciottolato bianco e nero che lo fa sembrare un tappeto disegnato sul pavimento. Gli interni del palazzo vantano numerosi affreschi e dipinti e sono arredati con mobili d’epoca e cristalli di grande valore. Nel 1806 nel palazzo venne ospitato re Ferdinando III di Borbone, la lapide sotto il balcone centrale ricorda l’illustre visita.
  • Fontana di Diana, sita in Piazza Archimede, fu realizzata dallo scultore Giulio Moschetti nel 1907. La fontana è dedicata a Diana, la dea protettrice di Ortigia in epoca greca e rappresenta la leggenda di Aretusa e Alfeo. Ai piedi di Diana troviamo Aretusa nell’atto di essere trasmutata in fonte, al suo fianco un incredulo Alfeo.

Sono presenti altri edifici e monumenti storici di rilevanza culturale:

Tempio di Artemide del VI sec a.C.; Chiesa di San Giovannello nel rione Giudecca; Chiesa di San Martino; Chiesa dello Spirito Santo;Palazzo Montalto, in stile gotico chiaramontano; Palazzo Impellizzeri, in stile rococò; Palazzo della Sovrintendenza ai Beni Culturali della Provincia di Siracusa (o Gabinetto Numismatico) in stile Liberty; Palazzi Gargallo; Palazzo del Teatro comunale; Palazzo delle Poste; Palazzo dell’Hotel Des Etrangers; Villa Politi; Villa Landolina; Villa Reimann; Pantheon di Siracusa, il principale monumento ai caduti della Prima Guerra Mondiale; Mikveh, il più grande e antico bagno rituale ebraico d’Europa.

Siti Archeologici

Sito di inestimabile valore archeologico è il Parco della Neapolis, ubicato nella parte della città che sorge sulla terraferma. Fu realizzato tra il 1952 e il 1955 per volere dell’archeologo Luigi Bernabò Brea, all’epoca Soprintendente per i Beni Culturali della Sicilia Orientale, con l’obiettivo di racchiudere in un unico sito protetto tutti i monumenti che si trovavano in quella zona e metterli così al riparo dalla forte espansione urbanistica di quegli anni. Nel parco si trovano la maggior parte dei resti della città greca e romana: primo fra tutti il Teatro greco, spettacolare edificio in gran parte scavato nella roccia calcarea, conosciuto già nell’antichità e utilizzato, fra gli altri, da Eschilo. Il teatro è costituito da un koilon o cavea, ossia l’area semicircolare per il pubblico; una parte denominata orchestra, in basso di fronte al koilon, dove si svolgevano le danze del coro, e infine la scena, ovvero il luogo nel quale avevano luogo le rappresentazioni vere e proprie. Sempre nel sito di Neapolis è l’Ara di Ierone, edificata da Gelone nel III secolo a.C.: un enorme altare sacrificale dedicato a Zeus e del quale resta oggi il basamento. L’Anfiteatro romano del II/III secolo a.C., scavato nella roccia calcarea, fu riportato alla luce nel 1839 dal duca di Serradifalco. L’edificio, dalle dimensioni monumentali, presenta due ingressi ed è servito da un articolato sistema di scale. L’arena era dotata, al centro, di un ampio vano rettangolare che attraverso un passaggio sotterraneo consentiva lo spostamento dei complessi macchinari utilizzati durante gli spettacoli. Il corridoio intorno alla cavea, i cui primi gradini erano riservati ai personaggi di rango, consentiva l’ingresso all’arena dei gladiatori e delle belve. Sempre all’interno del parco, nella parte più alta del colle Temenite, si trova la Grotta del Ninfeo, una cavità artificiale scavata nella roccia. Al suo ingresso erano poste delle statue dedicate alle Muse mentre la fontana si ispira al culto greco delle ninfe, divinità della natura: da esse deriva il nome di Ninfeo. Il Ninfeo siracusano si pensa fosse l’antica sede del Mouseion (il Santuario delle muse), sede della corporazione degli artisti, il luogo dove gli attori siracusani si incontravano prima degli spettacoli. Nei pressi del Teatro Greco troviamo il famosissimo Orecchio di Dioniso, così rinominato da Caravaggio per la sua particolare forma a orecchio d’asino che consente una naturale amplificazione dei suoni. Fu fatta costruire dal tiranno Dionisio per spiare i prigionieri lì rinchiusi. È uno dei luoghi più caratteristici e visitati della città. La presunta Tomba di Archimede è una grotta artificiale scavata su pietra calcarea dove la tradizione vorrebbe collocare la sepoltura del celebre matematico siracusano Archimede. In realtà, in base alle testimonianze di Cicerone e alle incongruenze cronologiche, appare alquanto improbabile che il sepolcro in questione possa corrispondere alla vera tomba di Archimede. Altre aree di interesse ubicate all’interno del Parco sono l’Arco trionfale di Augusto, la suggestiva Via dei Sepolcri costeggiata durante tutto il tragitto da edicole votite dedicate al culto degli Eroi, l’Acquedotto Galermi e i relativi Mulini di cui si è conservata solo la “Casetta dei Mugnai”. I siti archeologici si diramano poi verso tutto le direzioni: dal Foro siracusano al Ginnasio romano; dal terrazzo roccioso di Scala Greca alle strade greche e alle latomie costiere. Di particolare interesse è il Tempio di Zeus Olimpio (o Olympeion) costruito nei primi decenni del VI secolo a.C. a circa tre chilometri dal centro abitato. È il secondo tempio più antico di Siracusa dopo quello di Apollo a Ortigia. Per la sua particolare collocazione geografica, che offre una vista stupenda di gran arte del territorio siracusano, era un riferimento per i naviganti che entravano o uscivano dal porto di Siracusa. Nell’età di Dionigi il tempio accolse una grandiosa statua di Zeus, da cui prese il nome. Nel corso dei secoli vi si accamparono tutte le popolazioni che tentavano guerre di conquista contro la città. Inoltre la presenza di un tempio così importante fuori dalle mura della città fa pensare a un valore sacrale della zona: il tempio potrebbe essere stato il primo punto di approdo di Archia e dei coloni all’epoca della fondazione delle città. Terminiamo la nostra rassegna con il Castello Eurialo, collocato a circa sette chilometri di distanza dalla città, nei pressi della frazione di Belvedere. Il castello, fatto costruire da Dioniso tra il 402 e il 397 a.C., rappresenta una grandiosa opera di ingegneria militare. L’entrata è protetta da tre fossati più uno laterale e tutta la costruzione presenta diversi elementi strategici molto ingegnosi (gallerie, punti ciechi, torri laterali, muri divisori) che servivano per cogliere di sorpresa gli eventuali assalitori. Anche se è impossibile enumerare in questa sede tutti i siti degni di nota, vogliamo completare la nostra rassegna segnalando Stentinello, un villaggio neolitico situato a nord della città e le Necropoli rupestri di Pantalica (Patrimonio dell’Unesco dal 2005) in provincia di Siracusa.

L’economia tradizionale siracusana era basata sull’agricoltura, in particolare sulla coltivazione degli agrumi e degli ortaggi, che esiste tuttora benché il settore abbia perso importanza rispetto al passato per la massiccia opera di industrializzazione dell’area. Le produzioni più rilevanti sono i formaggi, la patata novella (esportata sia in Italia che all’estero), l’olio extravergine d’oliva e l’anguria. Segnaliamo la creazione, nel siracusano, del primo distretto limonicolo d’Italia e dell’Unione europea: qui viene prodotto il limone di Siracusa IGP che, soprattutto negli ultimi anni, ha fatto registrare numeri di produzione e di vendita da record. Per quanto riguarda i vini segnaliamo la produzione del Nero d’Avola Doc e del Moscato di Siracusa Doc, da molti considerato il vino più antico d’Italia. Nelle acque del siracusano vengono allevati molluschi e crostacei mentre la pesca è al servizio più che altro del commercio locale. A partire dagli anni ’50 una considerevole parte del territorio è stata vocata al settore industriale. Nel siracusano è infatti attivo uno dei poli petrolchimici tra i più grandi d’Europa: dal solo polo siracusano proviene oltre il 70% del totale nazionale dei prodotti petroliferi raffinati ed essi rappresentano anche il 70% dell’intero export siciliano. La creazione del polo petrolchimico e del relativo indotto ha spinto gran parte della popolazione, nella seconda metà del Novecento, a impiegarsi nell’industria di raffinazione del petrolio. Con la progressiva crisi, negli ultimi decenni, dell’economia industriale, Siracusa, pur restando legata al petrolchimico, ha incentivato il comparto turistico, grandemente favorito dall’immenso patrimonio archeologico e storico-artistico cittadino, che inizia a venire adeguatamente valorizzato attraverso investimenti pubblici e privati e tramite la creazione di infrastrutture ricettive. In via di sviluppo risulta il settore dell’energia alternativa, soprattutto quella solare; il settore terziario dei servizi offre attualmente il maggiore impiego ai siracusani.

Evoluzione demografica ­– Nel corso della sua storia millenaria, Siracusa conobbe periodi di grande popolamento e periodi di forte depressione demografica dettata da fattori politici (guerre, invasioni), naturali (terremoti, epidemie, carestie) ed economici. L’espansione massima si ebbe in epoca greca quando la città era l’unica a poter rivaleggiare con Atene per il primato di maggiore città europea. Si calcola che il numero di abitanti a quell’epoca fosse compreso tra i 250 mila e il milione. Al contrario, il periodo di massimo spopolamento si ebbe durante il Medioevo, quando la popolazione si ridusse a circa 15 mila abitanti. Per quanto riguarda la storia più recente, una forte ripresa demografica avvenne dal secondo dopoguerra in avanti, negli anni 1960-80 quando la popolazione passò da 66 mila a 117 mila abitanti. Ciò non senza conseguenze a livello urbanistico: l’incremento demografico mutò notevolmente il tessuto urbano, molte zone che prima erano campagna vennero densamente edificate, spesso a discapito della tutela del patrimonio artistico e paesaggistico. A partire dagli anni ’90 invece la popolazione cittadina ha subito una flessione piuttosto pronunciata, probabilmente dovuta alla forte attrazione esercitata dalle industrie (e quindi da maggiori prospettive occupazionali) nei vicini comuni di Augusta, Melilli e Priolo Gargallo. Nei primi anni del XXI secolo, anche grazie allo sviluppo delle attività turistiche, il calo demografico si è arrestato e la popolazione si è mantenuta stazionaria.

Etnie e minoranze – Alla data del 31 dicembre 2016 a Siracusa risultano residenti 5.440 cittadini stranieri, pari al 4,4% della popolazione totale. La comunità più numerosa proviene dallo Sri Lanka (22,32%) con 1.214 cittadini; seguono le comunità del Marocco (12,1%) con 657 cittadini, della Romania (10%) con 545 cittadini, della Polonia (7,85%) con 427 cittadini.

Musei – Museo Archeologico Regionale Paolo Orsi, inaugurato nel 1988 e destinato a raccogliere l’immenso patrimonio della città; Museo del mare; Museo Bellomo, di arte medievale e moderna; Museo del papiro, istituito nel 1989; Tecno parco Archimede; Museo del cinema; Collezione numismatica; Acquario; Museo dei Pupi siciliani; Bagno Ebraico; Museo Leonardo da Vinci; Museo dell’INDA (Istituto nazionale del dramma antico).

Biblioteche – Biblioteca Arcivescovile Alagoniana, la più antica della città, fu istituita dal vescovo Gian Battista Alagona nel 1780; Biblioteca comunale, istituita nel 1867, è la più grande della città; Biblioteca Belvedere; Biblioteca Cassibile; Biblioteca Grotta Santa; Biblioteca Epipoli; Biblioteca Santa Lucia; Biblioteca Tiche.

Teatri – Oltre al Teatro Greco dove si svolgono le rappresentazioni classiche organizzate dall’INDA, in epoca moderna sono sorti altri edifici come il Teatro comunale di Siracusa, il Teatro Vasquez, il Teatro di Verdura e il Teatro dei Pupi.

Cinema – La città, grazie al suo immenso patrimonio artistico, è stata scelta come set cinematografico a cielo aperto per numerosi film. Segnaliamo qui i titoli più famosi: Casanova ’70Rosolino Paternò soldatoSecondo Ponzio PilatoLa più bella coppia del mondoIl viaggioAnni di piomboKaosL’uomo delle stelle;Sicilia!MalènaNati stanchiLettere dalla SiciliaIl Commissario MontalbanoIl figlio della lunaCaravaggio;Damon and PythiasL’assedio di SiracusaIl tiranno di Siracusa;La sfida dei giganti; Sinbad; La leggenda dei sette mari.

Sacro e Profano – Tra i numerosi eventi che hanno luogo a Siracusa, di particolare rilievo è la festa della patrona Santa Lucia che si svolge il 13 dicembre e comprende, oltre alla processione che accompagna il cinquecentesco simulacro della Santa, un corteo in costume settecentesco che si snoda per le vie cittadine insieme alla Carrozza del Senato (vettura barocca risalente al Settecento). Dopo otto giorni la statua della Santa, che viene esposta nella chiesa di Santa Lucia, fa ritorno al Duomo. A far da cornice alla manifestazione religiosa, dall’11 al 20 dicembre si svolge la Fiera di Santa Lucia in occasione della quale si possono degustare i molti piatti tipici siracusani a base di pesce, tra i quali ricordiamo in particolare le polpette di tonno e la lampuga fritta all’aceto. La prima domenica di maggio si festeggia Santa Lucia delle Quaglie: si narra che nel XVII secolo, mentre Siracusa era afflitta da una forte carestia, un volo di quaglie, proveniente dal porto, preannunciò l’arrivo di una nave carica di cereali e si gridò, quindi, al miracolo. La seconda domenica di maggio ricorre l’Ottava, durante la quale il Simulacro e le Reliquie ritornano, dalla chiesa di Santa Lucia alla Badìa, in Cattedrale. Ancora tra le feste religiose segnaliamo la festa della Madonna delle Lacrime (29 agosto – 1 settembre) in ricordo del miracolo del 1953 e il 15 agosto la Festa dell’Assunta, una suggestiva processione che si svolge in mare. Da non perdere poi gli appuntamenti con le rappresentazioni classiche al Teatro Greco di Siracusa iniziate nel 1914 e giunte alla 52ª edizione nel 2016. Gli spettacoli portano in città artisti e personaggi di grande fama oltre a numerosi turisti. A Siracusa si tengono ogni anno due importanti festival del cinema: l’Ares International Film e Media Festival e l’Ortigia Film Festival a Castello Maniace, un seguitissimo festival di teatro, danza, musica e arti visive fondato nel 2001. Segnaliamo infine il Festival internazionale di chitarra classica.

Ricchissima è la tradizione culinaria di Siracusa che grazie alla sua posizione geografica porta in tavola sia i prodotti del mare che quelli della terra. Tra i primi piatti troviamo la pasta fritta alla siracusana, gli spaghetti alla bottarga di tonno, la zuppa di pesce alla siracusana e la pasta con le noci (condita con ragù di carne e noci). Tra i secondi segnaliamo il tonno alla ghiotta a base di tonno fresco cucinato con patate, pomodori, peperoni e cipolla, il coniglio alla stemperata, un piatto a base di carne di coniglio, olive bianche, sedano, pomodori e capperi, l’impanata (pizza chiusa ripiena di patate), il pizzolo e gli arancini. Per quanto riguarda i dolci molto famosi sono gli “Occhi di S. Lucia”, i buccellati (con arancia candita, fichi secchi e uva passa), la versione siracusana della cassata siciliana (con pan di spagna, pasta di mandorle, ricotta e canditi), il “Cubbaita” (torrone a base di semi di sesamo) e poi ancora la cotognata e la granita di mandorla.

In virtù della sua storia millenaria e dell’importanza che Siracusa ebbe per la storia della civiltà umana, è impossibile elencare tutti i personaggi a cui diede i natali o che sono legati alla sua storia. Ci limiteremo ad elencare i più importanti..

  • Epicarmo (524 a.C. – 435 a.C.) inventore della commedia, filosofo e poeta;
  • Dionisio I (430 a.C. – 367 a.C) il più crudele tiranno di Siracusa. Fu anche tragediografo, mecenate e uomo di grande cultura;
  • Dioniso II (397 a.C. – 343 a.C.) tiranno di Siracusa e di Locri;
  • Sosifane (Siracusa 357 a.C. – Atene, 313 a.C.) poeta e drammaturgo greco antico, incluso talora fra i sette poeti della Pleiade;
  • Teocrito (315 a.C. – 260 a.C.) poeta inventore della poesia bucolica;
  • Archimede (287 a.C. – 212 a.C.) uno dei più grandi scienziati, matematici e inventori della storia. A lui si deve la scoperta delle leggi che regolano il galleggiamento dei corpi (Principio di Archimede);
  • Santa Lucia da Siracusa (283-304) martire cristiana morta durante le persecuzioni di Diocleziano;
  • San Bassiano (Siracusa, 319 – Lodi, 409) vescovo e patrono di Lodi;
  • Stefano III o IV (Siracusa, 720 – Roma, 772) il 94º papa;
  • San Metodio I (Siracusa, 788/800 – Costantinopoli, 847) Patriarca di Costantinopoli;
  • Giuseppe l’Innografo (Siracusa, 816 – Costantinopoli, 886) monaco;
  • Simeone di Siracusa (Siracusa, 980/990 – Treviri, 1035) monaco ed eremita;
  • Paolo Boi (Siracusa, 1528 – Napoli, 1598) il più famoso scacchista medievale;
  • Ottavio Gaetani (Siracusa, 1566 – Palermo, 1620) gesuita e storico;
  • Vincenzo Mirabella Alagona (Siracusa, 1570 – Modica, 1624) storico, archeologo e architetto;
  • Mario Minniti (1577-1640) pittore;
  • Antonio Madiona (1640-1719) pittore del periodo barocco;
  • Rosario Gagliardi (Siracusa, 1698 – Noto, 1762) architetto tra i principali esponenti del barocco siciliano;
  • Tommaso Gargallo (1760-1843) poeta ed erudito;
  • Lucia Migliaccio, duchessa di Floridia (Siracusa, 1770 – Napoli, 1826) seconda moglie del re Ferdinando I delle Due Sicilie;
  • Raffaello Politi (Siracusa, 1783 – Agrigento, 1870) pittore, architetto e archeologo;
  • Luciano Campisi (1860-1933) scultore;
  • Antonino Lo Surdo (Siracusa, 1880 – Roma, 1949) fisico;
  • Francesco Trombatore (Siracusa, 1886 – Roma, 1961) pittore;
  • Salvatore Randone (Siracusa, 1906 – Roma, 1991) attore;
  • Elio Vittorini (Siracusa, 1908 – Milano, 1966) scrittore e traduttore;
  • Francesco Adorno (Siracusa 1921 – Firenze, 2010) storico della filosofia;
  • Concetto Lo Bello (1924-1991) arbitro di calcio, politico e dirigente sportivo;
  • Mario Francese (Siracusa, 1925 – Palermo, 1979) giornalista vittima di mafia;
  • Elio Marchegiani (Siracusa, 1929) pittore e scultore;
  • Antonino Accolla (Siracusa, 1949 – Roma, 2013) attore, doppiatore e dialoghista. Famoso per aver doppiato, tra gli altri, Eddie Murphy e il personaggio di Homer nella celebre serie televisiva I Simpson.
  • Salvatore Raiti (Siracusa, 1962 – Palermo, 1982) carabiniere vittima di mafia.

Come arrivare

Il territorio è servito dall’autostrada A18 Siracusa-Gela e dalla nuova strada Anas 339 (meglio conosciuta come “autostrada Catania-Siracusa”). Tre importanti strade stradali collegano la città al resto della Sicilia: la SS 114 Orientale Sicula che collega Messina a Siracusa, la SS 115 Sud Occidentale Sicula che è la più lunga della Sicilia e collega le cinque provincie della costa mediterranea e infine la SS 124 Siracusana che attraversa la porzione sud-orientale della Sicilia. L’aeroporto più vicino è il Fontanarossa di Catania che si trova a 50 Km di distanza, segue poi l’aeroporto Pio La Torre di Comiso a 110 Km. La città è dotata di un’importante Stazione ferroviaria che offre numerosi collegamenti con le altre località della regione oltre a treni a lunga percorrenza che la collegano con le principali città del centro e del nord-Italia. Una fitta rete di autobus collega la città con i comuni limitrofi, con altri centri siciliani e copre anche tratte più lunghe che collegano Siracusa con il resto dell’Italia. Segnaliamo la presenza, nella zona di Ortigia, di due porti: il porto Piccolo e il porto Grande, collegati tra di loro da tre ponti, insieme hanno una capienza di circa un migliaio di posti barca. Il porto di Siracusa è uno dei più antichi mai costruiti e in passato rivestì una funzione importantissima per la storia commerciale del Mediterraneo, oggi invece è più che altro utilizzato per la nautica da diporto, per la pesca e l’attracco di navi petrolifere.

Mobilità urbana – La città è servita da una rete di autobus gestiti dall’azienda Ast (Azienda Siciliana Trasporti Spa) che offrono collegamenti giornalieri (feriali e festivi) per raggiungere gli snodi principali del territorio. Da qualche anno è stato attivato il servizio SiracusaInBici, un bike-sharing gestito dal comune che permette di muoversi in modo ecologico ed economico in città.

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