L’origine del paese risale alla tarda età del bronzo. I resti di una necropoli, con tombe monumentali a tholos, sono databili tra l’VIII ed il V secolo a.C. Alcuni studi hanno identificato Sant’Angelo Muxaro con la capitale sicana di Kamicos, la città progettata – secondo la leggenda – da Dedalo in fuga da Minosse. L’appositivo Muxaro, dall’arabo Muhar, ci riconduce alla dominazione saracena. Agli inizi dell’XI secolo il borgo viene conquistato dai Normanni; dal XIV secolo in poi passò sotto l’egida di vari casati nobiliari fino a che, nel 1500, la famiglia Aragona Pignatelli riuscì ad estendere progressivamente i confini del borgo.

Attualmente l’attività agricola è fiorente, specializzata nella coltivazione di cereali, mandorle, olive e ceci; i numerosi pascoli presenti sul territorio favoriscono poi l’allevamento di bovini ed ovini.

Sacro e Profano – Ogni 6 gennaio Sant’Angelo Muxaro si sveglia al suono delle campanelle dei greggi che scendono nelle strade del paese: è l’inizio della Sagra della Ricotta. Nel centro della piazza, dentro una grossa pentola bolle la ricotta; il momento più atteso è la sfilata dei cavalli addobbati a festa. Il pomeriggio è animato dalle scenette grottesche di Nardu e Ribberiu, due pastori in costume tradizionale con il loro asino ed il loro gregge. Tutto si svolge degustando prodotti tipici e pietanze a base di ricotta. Altri Eventi sono: la Sagra del Miele, a maggio; Sant’Angelo, il patrono, che si festeggia il 5 maggio.