Identità Rosolini

Amministrazione

SINDACO

 Giovanni Spadola

In carica dal: 25/10/2021

Sito istituzionale

www.comune.rosolini.sr.it

Rosolini, la grotta della croce

Parco archeologico di Cava Lazzaro. È la più importante area archeologica del territorio di Rosolini per la massima concentrazione di siti archeologici ivi presenti. La cava, che nasce nel territorio di Modica e precisamente in contrada Gorgodaino, prende il nome da una vastissima cavità presente al suo interno e chiamata appunto Grotta Lazzaro o Cava Grande di Rosolini. La cava fu abitata già in età preistorica e nell’età del bronzo, nell’epoca della cosiddetta cultura di Castelluccio. Testimonianze di epoca paleocristiana e bizantina testimonierebbero che fu abitata ininterrottamente nel tempo. La cava è ricchissima di grotte carsiche e di grotte artificiali scavate nella roccia che venivano utilizzate come necropoli. La maggior parte dei reperti archeologici rinvenuti nell’area della cava è oggi conservata al Museo archeologico Paolo Orsi di Siracusa. Nel cuore della Cava Lazzaro è collocato l’Eremo di Croce Santa, uno dei più interessanti complessi rupestri di epoca bizantina della Sicilia sud orientale. L’Eremo, formato da quattro caverne scavate nella roccia da agenti carsici, è stato sede di un’importante miracolo: il ritrovamento della Croce Santa di Rosolini nella cosiddetta Grotta del BoveSi narra che un allevatore, partito alla ricerca di un suo bue scomparso, l’avesse qui ritrovato inginocchiato davanti ad una croce lignea. La croce fu poi ritrovata nel 1553 ed oggi è custodita nella Chiesa del Santissimo Crocifisso.

Toponomastica – Il toponimo avrebbe derivazione araba e significherebbe grotta della croce, in riferimento alla chiesa paleocristiana situata nel centro storico del paese e rinominata dagli arabi Rus Salib’ni. L’edificio, certamente il più antico tra quelli rimasti, testimonia infatti la conquista dell’area da parte araba nel IX secolo. Un’altra ipotesi più remota farebbe invece derivare il toponimo dal latino Rus Elorinum, in riferimento al territorio della colonia siracusana di Eloro.

Secondo una leggenda mitologica, la città fu fondata dal figlio del dio Vulcano, il quale fuggì dall’Etna e si stabilì appunto nel territorio di Rosolini.

Origini – La frequentazione dell’area risale al paleolitico superiore, come attestato dal sito di Cava Lazzaro che conserva altresì resti risalenti all’età del bronzo. La nascita del centro abitato è invece relativamente recente e si inserisce nel contesto della feudalità siciliana: verso la metà del Quattrocento, in seguito al matrimonio tra Antonio Platamone e Margherita De Podio, l’area divenne possedimento della famiglia dei nobiliPlatamone. Fu allora che venne richiesta a Ferdinando il Cattolico l’autorizzazione di erigere un castello e popolare il feudo. Tale autorizzazione venne concessa il 15 gennaio 1485 ma, essendo il feudo pertinenza della città di Noto, la concessione venne annullata due anni dopo su pressione della nobiltà netina. La vicina città di Noto, che allora amministrava l’intera zona, si oppose per più di due secoli, fino all’inizio del Settecento, alla nascita di un altro centro autonomo per non essere defraudata del privilegio di riscuotere le imposte nel territorio. Nel 1673Francesco Platamone ebbe il titolo di barone di Rosolini e ottenne il permesso di edificare e popolare il territorio del comune entro dieci anni. Per una serie di eventi negativi e a causa della forte ostilità di Noto, tale termine non venne rispettato. Nel 1712 Rosolini, diventata nel frattempo possedimento dell’influente famiglia Moncada, ottenne finalmente, proprio in ragione del potere degli stessi, l’agognato status di centro urbano autonomo. Il centro abitato fu fondato quindi da Francesco Moncada, principe di Lardaria, dopo che lo stesso ebbe ricevuto il feudo, per successione, dalla moglie Eleonora Platamone.

Rosolini contemporanea – Nell’Ottocento la storia della cittadina seguì le vicende delle altre città siciliane con i moti insurrezionali del 1848 e lo sbarco di Garibaldi nel 1860 che si concretizzò, poco dopo, nella creazione del Regno d’Italia. Il Novecento è scandito dalle due guerre mondiali, la seconda delle quali vedrà Rosolini danneggiata dai bombardamenti angloamericani del 1943.

Centro storico – Il patrimonio storico-artistico della cittadina consta, come molti centri del siracusano, di un centro storico caratterizzato dal barocco siciliano del XVIII secolo e dallo stile liberty otto-novecentesco, entrambi ammirabili in numerosi palazzi quali ad esempio Palazzo Sipione-Grandi e Palazzo Giunta-Cartia. Di notevole interesse è poi la Basilica ipogeica rupestre ubicata all’ingresso del paese, risalente al IV/V secolo d.C., dotata di una pianta a tre navate. Da segnalare anche il Castello dei Platamone, costruito nel 1668 e di cui oggi rimangono solo alcuni ruderi. Molto importante, poi, la Chiesa del Santissimo Crocifisso, la prima ad essere stata edificata nel borgo antico, demolita e poi ricostruita nella prima metà del Novecento. La costruzione è in calcare scolpito da maestranze locali e all’interno custodisce un altorilievo dell’artista Biagio Poidomani. La Chiesa Madre di San Giuseppe, la cui edificazione venne iniziata nel 1728, fu completata dopo più di un secolo; l’impianto è a tre navate, ospita un organo barocco, oltre ad un coro ligneo in stile gotico e numerosi e pregevoli dipinti di artisti quali Orazio Spadaro e Gregorio Scalia. All’interno della chiesa è inoltre custodita la mandibola di San Luigi Gonzaga. Nei dintorni dell’abitato furono costruite nel corso del Novecento la Chiesa della Sacra Famiglia in località Cozzo Rose, la Chiesa del Santissimo Salvatore nella contrada Carbonara e infine la Chiesa della Santissima Trinità nell’area denominata Commaldo Superiore.

Architettura Religiosa

  • Santuario del Sacro Cuore, ubicato nella via omonima, era in origine l’abitazione di una donna, Carmela Aprile, che agli inizi del Novecento comprò una stampa tedesca raffigurante il Sacro Cuore di Gesù. Tale immagine si dice che avesse proprietà curative, tanto che il parroco di Rosolini consacrò l’abitazione e vi celebrò messa. Oggi accanto all’abitazione vi è la chiesa con il monastero, opera moderna alla quale hanno contribuito, fra gli altri, artisti rosolinesi come Jano Lauretta e Pippo Ognibene.

Sono presenti altri edifici e monumenti storici di rilevanza culturale: Chiesa di San Francesco; Chiesa di Santa Caterina.

Siti Archeologici – In località Cava Lazzaro si può visitare un’importante necropoli risalente all’arco di tempo che va dal paleolitico superiore all’età del bronzo. L’area riveste una notevole importanza in quanto custodisce una forte concentrazione di siti archeologici, tra cui il più interessante è l’Eremo di Croce Santa, composto da quattro chiese scavate nella roccia. L’Eremo è stato sede di un’importante miracolo, il ritrovamento della cosiddetta Croce Santa di Rosolini, oggi conservata nella Chiesa del Crocifisso.

Oggi gli abitanti di Rosolini vivono di agricoltura: i suoi ortaggi sono esportati in tutto il territorio nazionale, sia come prodotto fresco che conservato. Tra le coltivazioni più diffuse ricordiamo le uve da tavola e quelle dedicate alla produzione vinicola, principalmente il vitigno nero d’Avola, utilizzato per l’omonimo vino o per il taglio di altri vini. L’olivo rappresenta una parte importante dell’economia dell’area, insieme alle mandorle e alle carrube, di cui vi è un fiorente commercio. Parallelamente al settore agricolo, quello dell’allevamento ha dato origine a diverse aziende produttrici di latte e derivati. L’attività tradizionale dell’artigianato è ancora vivace in numerosi settori quali la lavorazione del legno, del ferro battuto e della pietra, caratterizzati da una produzione artistica oltre che dall’arte del restauro. Da menzionare infine lo sviluppo del sistema agrituristico che ben si accorda al carattere agricolo dell’area e che richiama molti appassionati della natura.

Evoluzione demografica – Il territorio del comune di Rosolini ha conosciuto a partire dalla seconda metà dell’Ottocento un costante ed inarrestabile aumento della popolazione residente. Tale tendenza continua ancora oggi, basti pensare che nel censimento relativo al 2001 vennero registrati 20.168 cittadini residenti mentre nell’ultimo censimento, relativo al 1° gennaio 2016, i cittadini residenti nel territorio risultarono essere 21.427, con un aumento del 6,24%.

Etnie e minoranze – Rosolini ha conosciuto dall’inizio del Duemila un considerevole aumento della popolazione straniera residente nel suo territorio. I dati relativi al censimento del 2004 registravano la presenza di 351 stranieri nel territorio, mentre, secondo i dati del censimento del 2016, il numero è salito a 1.132. La comunità straniera più numerosa è quella proveniente dal Marocco con il 58% di tutti gli stranieri presenti sul territorio, seguono la Romania (13,5%), la Tunisia (9,9%), l’Albania (4,6%) ed infine la Polonia (3,5%).

Musei – Museo etnografico G. Savarino, sito in via Aprile n°52. Il museo rappresenta un luogo di cultura e promozione turistica, all’interno è possibile visionare un tipico carretto siciliano, attrezzi originali che raccontano la storia delle origini del borgo e le tradizioni legate alla cultura contadina, infine, uno splendido telaio ottocentesco a testimonianza della diffusa tradizione locale della tessitura.

Biblioteche – Biblioteca Comunale Angelo Gugliotta, sita in via Macauda.

Teatri – Auditorium Attilio Del Buono, recentemente risistemato e riaperto al pubblico, ha una capienza di circa 400 posti.

Cinema – Nel 2014 la città è stata il set del film Andiamo a quel paese di Ficarra e Picone.

Sacro e Profano – Le principali festività religiose sono: la festa del patrono San Luigi Gonzaga che si celebra la prima domenica di agosto; la festa di San Giuseppe che viene celebrata con una cavalcata votiva; la festa del Sacro Cuore di Gesù che si svolge l’ultima domenica di settembre e la festa della Vera Croce che si svolge la domenica successiva al 3 maggio. Per quanto riguarda il periodo pasquale, molto partecipate sono la processione del Venerdì Santo e la Pace, lo storico corteo religioso della Domenica di Pasqua. Tra gli appuntamenti enogastronomici segnaliamo la Sagra dell’Arancino che chiude l’estate rosolinese e la Sagra del Mosto (ottobre).

Di lungo corso è la tradizione culinaria rosolinese che porta nel piatto i prodotti tipici coltivati nel territorio. Tra i primi ricordiamo i ’ncucciatieddi, pasta cucinata in un amalgama di ricotta, acqua e zucca gialla previamente bollita; i ravioli, pasta ripiena di ricotta, uova e maggiorana e condita con sugo di carne di maiale o vitello e i cavatieddi, pasta a pezzettini lavorata o “cavata” con le dita, condita con sugo di maiale e ricotta salata. Tra le minestre di legumi ricordiamo i favi a ’nzincaredda’u maccu lurdu, fave cotte insieme a ceci, fagioli, lenticchie e lardo di maiale e i lolli no maccu, rollini di pasta amalgamati con purea di fave. Tra i dolci tipici ricordiamo i gravazzati, striscia di pasta farcita con ricotta, pezzi di cioccolato e zucchero a velo; i pasti fuorti, un’amalgama di farina, zucchero e albume; i ramuzzi, un dolce preparato con farina e miele; i mustazzola, biscotti preparati con il vino cotto; i ricci ri miennila, dolci di mandorla, i cui semi sbucciati e triturati finemente si amalgamano ad albume e zucchero. Segnaliamo infine’u pisciruovu a rosalinara, una sorta di omelette preparata con cipolletta soffritta, prezzemolo, pepe e asparagi selvatici, già cotti e amalgamati con la ricotta.

  • Francesco A. Lentini, noto come “Frank Tregambe” (Rosolini, 1889 – Jacksonville, 1966), è stato uno showman e artista circense naturalizzato statunitense. Nacque con tre gambe e un quarto piede crescente dietro il ginocchio della terza gamba, probabili resti di un gemello siamese che sporgeva dal lato destro del suo corpo. Dotato di una grande agilità e del pieno controllo del suo arto in più, emigrò negli Stati Uniti d’America dove ottenne uno straordinario successo in tour con i più famosi circhi itineranti dell’epoca grazie non solo alla stravaganza della sua fisicità ma anche al suo forte senso dell’humor.
  • Vincenzo Serrentino (Rosolini, 1897 – Sebenico, 1947) è stato un prefetto italiano, capo della Provincia di Zara fra la fine del 1943 e il 1944. Già membro del Tribunale Straordinario della Dalmazia, venne arrestato a Trieste durante i quaranta giorni di occupazione jugoslava (maggio-giugno 1945) e fucilato a Sebenico nel 1947 come criminale di guerra dagli uomini del maresciallo Tito.
  • Dionisio Moltisanti (Rosolini, 1906 – Ispica, 1964) è stato un politico italiano, tra i fondatori del Movimento Sociale Italiano. Conseguì la laurea in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Catania e si specializzò in Diritto agrario. Entrato giovanissimo nella vita politica, dal 1940 al 1943 fu presidente della Provincia di Ragusa e sindaco di Ispica dal 1956 al 1958 per il MSI. Nel 1958 fu eletto senatore.
  • Daniele Sipione (Rosolini, 1930 – Udine, 2013), cancelliere che fondò l’associazione “I nostri amici lebbrosi”.
  • Carmelo Vigna (Rosolini, 1940), filosofo. Si laureò nel 1963 all’Università Cattolica di Milano con una tesi sulla logica dell’astratto e la logica del concreto di Giovanni Gentile. Dal 1981 è professore ordinario di Filosofia morale presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia. Nel 2014 l’Università di Venezia lo ha nominato professore emerito. È stato, inoltre, presidente della Società italiana di Filosofia morale.
  • Giorgio Calabrese (Rosolini, 1951), medico nutrizionista, giornalista e docente universitario. È presidente della sezione sicurezza alimentare del CNSA, vicepresidente dell’Istituto nazionale di ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione e, dal 2016, è presidente del Dipartimento Ricerca della Fondazione Einaudi di Roma. È diventato famoso grazie ai suoi interventi in varie trasmissioni televisive, in particolare Porta a porta, in cui ha sostenuto con veemenza le proprie teorie sulla necessità per l’uomo di assumere alimenti di origine animale ed è intervenuto anche in merito al dibattito sull’olio di palma.
  • Ottavio Arancio (Rosolini, 1957), dottore associato di Patologia e Biologia cellulare della Columbia University.
  • Salvatore Guastella (Rosolini, 1963) ex calciatore italiano. Esordì con il Ragusa in Serie C2 nel 1982, l’anno successivo andò allo Spezia e poi al Bari, col quale salì in Serie C1. Nel 2000, dopo il ritiro, è diventato opinionista sportivo dell’emittente televisiva Teleregione di Barletta e dal luglio 2011 è co-conduttore con Carmelo Palumbo del programma Forza Bari, diario giornaliero sul ritiro della squadra trasmesso dall’emittente televisiva Antenna Sud.
  • Rosalia Misseri (Modica, 1979), cantante e attrice. Trascorre l’infanzia a Rosolini dove scopre la sua vocazione per il canto. Nel 2001 viene scelta per interpretare Esmeralda nella prima rappresentazione italiana dell’opera Notre-Dame de Paris di Riccardo Cocciante. Nel 2003 viene scelta come protagonista dell’opera pop Tosca amore disperato con le musiche e i testi di Lucio Dalla. Dopo le esperienze teatrali, diventa nota anche al pubblico del piccolo schermo grazie alla partecipazione a diverse trasmissioni musicali. Nel 2014 esce il suo primo album da solista intitolato Non è stato facile.

Come arrivare

Rosolini si trova sul percorso della SS 115 Sud Occidentale Sicula che va da Siracusa fino a Trapani ed è anche servita dall’autostrada A18 Siracusa-Gela che al momento termina proprio al casello di Rosolini in attesa dei lavori di prolungamento fino a Gela. Grazie a questo nuovo asse viario è molto semplice raggiungere sia il capoluogo siracusano che tutti gli altri centri della costa orientale. L’aeroporto più vicino è il Pio la Torre di Comiso, a circa 65 km di distanza, segue poi l’aeroporto Fontanarossa di Catania a circa 100 km dalla città. La stazione ferroviaria di Rosolini si trova alla periferia sud della città ed è posta sulla linea Caltanissetta Xirbi-Gela-Siracusa. L’Ast è la compagnia che gestisce il flusso su autobus verso l’aeroporto, i comuni limitrofi e verso le principali città della Sicilia.

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