Identita Cefalù

Amministrazione

SINDACO

Rosario Lapunzina

In carica dal: 11/06/2017

Deleghe:

Bilancio, risorse tributarie ed extratributarie; Polizia Municipale, Protezione Civile e Viabilità; Politiche Ambientali, ecologia e igiene.

Sito istituzionale

www.comune.cefalu.pa.it

Terrasi Vincenzo

Deleghe:

Vice sindaco; Gestione del Territorio; Gestione del Personale; Politiche del lavoro e della Formazione, Professionale; Rapporti con Enti, Società e con la Fondazione “G.Giglio” di Cefalù; Rapporti con il Consiglio Comunale; Politiche per lo sport e manifestazioni sportive e ricreative; Edilizia pubblica economica e popolare; Lavori pubblici ed Espropri; Patrimonio e Provveditorato.

Culotta Tania

Deleghe:

Edilizia Pubblica economica e popolare; Edilizia Privata; Urbanistica; Piano Regolatore Generale; Lavori Pubblici ed Espropri; Arredo urbano e Verde Pubblico; Manutenzione Immobili Comunali e strade urbane ed extra urbane; Pari opportunità

Vincenzo Garbo

Deleghe:

Politiche Culturali, Manifestazioni di interesse culturale; Gestione e fruizione dei Beni Culturali e Monumentali; Rapporti con la Fondazione “Mandralisca”; Toponomastica e segnaletica stradale; Pubblica Istruzione; Politiche sociali, della famiglia, dell’infanzia e degli anziani; Rapporti con le associazioni; Partecipazione, Comunicazione, Informazione;Programmazione Comunitaria; Affari legali e Contenzioso;Trasparenza dei procedimenti amministrativi; Cerimoniale Comunale

Lazzara Simone

Deleghe:

Turismo ed eventi di richiamo turistico; Attività produttive, Annona e Commercio; Agricoltura, pesca e attività marinare; Politiche per i giovani e Volontariato;

Cefalú, Perla della Sicilia

Il duomo, eretto nel 1131, è certamente l’edificio più significativo del comune. La leggenda vuole che sia stato edificato da Ruggero II per ringraziare Dio che lo salvò da una tempesta facendolo approdare a Cefalù; esso domina dall’alto di una gradinata la città vecchia. L’architettura coniuga lo stile islamico e quello bizantino; l’interno a tre navate accoglie mosaici come lo spettacolare Cristo Pantocrate con la Vergine, numerosi affreschi e stucchi di varie epoche. Le spoglie di Ruggero II avrebbero dovuto riposare nella navata trasversale della basilica; lo testimoniano le figure in rilievo rappresentanti il leone (simbolo di regalità); la tartaruga (simbolo di eternità); il profeta Elia trasportato in cielo dai capelli dell’angelo; Edipo cieco a simboleggiare gli enigmi della vita. I sarcofagi in porfido che Ruggero II aveva destinato alla sepoltura sua e della moglie, vennero tuttavia trafugati da Federico II e portati a Palermo dove si trovano ancora oggi. Annesso al duomo è possibile ammirare un elegante chiostro con colonne binate sormontate da capitelli figurati, certamente uno dei più pregevoli esempi di scultura medievale in Sicilia. Il duomo della città inserito nel sito Palermo arabo-normanna e le cattedrali di Cefalù e Monreale nel 2015 è stato dichiarato Patrimonio dell’umanità dall’Unesco.

Il Parco delle Madonie è un Parco naturale regionale istituito il 9 novembre del 1989; comprende quindici comuni della città metropolitana di Palermo in Sicilia (Caltavuturo, Castelbuono, Castellana Sicula, Cefalù, Collesano, Geraci Siculo, Gratteri, Isnello, Petralia Soprana, Petralia Sottana, Polizzi Generosa, Pollina, San Mauro Castelverde, Scillato e Sclafani Bagni). Comprende il massiccio montuoso delle Madonie, situato sulla costa settentrionale siciliana, tra il corso dei fiumi Imera e Pollina; ospita oltre la metà delle specie vegetali siciliane e, in particolare, gran parte di quelle presenti solo in Sicilia come l’Abies nebrodensis in via di estinzione, nel Vallone Madonna degli Angeli. Per quanto concerne la fauna sono presenti oltre il 50 % delle specie di uccelli, tutte le specie di mammiferi e più del 50 % delle specie di invertebrati siciliane. Grazie al notevole interesse geologico legato al complesso montuoso madonita, dal 2003 il Parco delle Madonie è entrato a far parte del network European Geopark a cui aderiscono più di venti parchi geologici e non, europei. Il sito è stato inserito nella lista dei Geoparchi mondiali UNESCO il 17 novembre 2015.

Rocca di Cefalù
La Rocca di Cefalù è una rupe alta circa 270 metri s.l.m. che sormonta il borgo marinaro di Cefalù. La Rocca di Cefalù fa parte dei siti di interesse comunitario (SIC) della Sicilia. Alla base della rocca, sul lato nord-est, si sviluppa l’abitato storico di Cefalù. La parte occidentale invece è caratterizzata dai ruderi di una serie di mulini e condutture forzate che raccoglievano e sfruttavano l’acqua. Da questo lato s’inerpica il sentiero, fortificato nel Medioevo, che permette di salire sulla rocca. Il perimetro è cintato da mura merlate risalenti al Medioevo e ultimate nella parte più recente nel XV secolo. Sul lato occidentale delle mura si apre la porta sul sentiero d’accesso. Vi sono dei resti di una costruzione megalitica e, sulla cima, i resti di un castello medievale risalente al XIII-XIV secolo. L’edificio megalitico denominato Tempio di Diana sorge a circa 150 metri s.l.m. e sembra risalire al VI-V secolo a. C., mentre la cisterna in esso inglobata viene considerata, da molti studiosi, di età protostorica. Il Tempio di Diana si configura come un vero e proprio tempio solare, un luogo dove durante i tramonti del Sole agli equonozi si poteva osservare una splendida ierofania: il Sole, in allineamento con la porta d’ingresso, illumina il corridoio del tempio, invitandolo a percorrerlo fino alla cisterna megalitca, centro di un atavico culto dell’acqua.

La nascita di Cefalù affonda le sue radici nel Mito che vorrebbe la Città popolata, per la prima volta, dai Giganti, discendenti da Noè, o fondata da Sicani (tra il 3000 ed il 2700 a.C.) o da Fenici, questi ultimi l’avrebbero chiamata Ras Melkart, promontorio di Ercole il cui mito vuole che a Cefalù l’eroe e semidio abbia costruito un tempio dedicato al Padre Giove. Qui rivive il mito di Dafni che inizia il mondo alla gioia della poesia pastorale e che, reso cieco, è trasformato dal padre Mercurio in quella roccia che, a dire di Servio (IV-V sec. d.C.), avrebbe forma umana. Cefalù fu abitata fin dall’epoca preellenica, come testimoniano le tracce di insediamenti umani rinvenute all’interno delle grotte che si aprono nella roccia; a questa fase storica risalgono il tempio di Diana (IX secolo a.C.), in cima alla collina, e la cinta muraria megalitica (V secolo a.C.) che circonda il centro storico. Fu sotto il tiranno Dionigi di Siracusa (tra il V e IV secolo a.C.). Kephaloidion fu il nome greco della Città. Nel 254 a.C. viene presa, con l’inganno, dai Romani diventando, poi, Città Decumana; Cephaloedium è il nome latino. Tracce del sistema viario ellenistico-romano sono disseminate un po’ dappertutto per la città che ritroviamo sotto la dominazione dell’Impero Romano d’Occidente, di Vandali e Goti, dell’Impero d’Oriente, poi degli Arabi e quindi dei Normanni. Poche le tracce lasciate dai Bizantini (alcuni resti di fortificazioni); solo negli usi e costumi quelle riferibili agli Arabi che conquistano Cefalù nell’858 quando il nome della città diventa Gafludi; magnifiche e monumentali le tracce lasciate dai Normanni. Cefalù, conquistata dal conte normanno Ruggero I nel 1063, visse il periodo di massimo splendore artistico ed economico. Ruggero edificò la Chiesa di S.Giorgio (1129) e la Basilica Cattedrale (1131). Tra il XIII ed il XIV secolo passò sotto il controllo di diversi feudatari per poi diventare possedimento del vescovo di Palermo; nel XVIII secolo vi si stabilirono i consolati di commercio stranieri, in particolare del Nord Europa, e la città divenne una meta frequentata dai viaggiatori del Grand Tour. Cefalù gioca un ruolo molto importante nella lotta contro i Borboni. Nei moti rivoluzionari del 1856 i cefaludesi Nicola e Carlo Botta, Alessandro Guarnera e Andrea Maggio pagano con i lavori forzati il loro anelito di libertà, mentre Salvatore Spinuzza, audace capo della guerriglia rivoluzionaria, viene fucilato il 14 marzo 1857. Dopo lo sbarco di Giuseppe Garibaldi del gennaio 1861, la città proclamò la sua adesione al Regno d’Italia.

L’impianto urbanistico della città si sviluppa attorno ad un asse centrale che taglia in due l’abitato; le strade sono caratterizzate da una ricca pavimentazione a ciottoli. Lungo corso Ruggero si incontra l’edificio noto col nome di Osterio Magno, eretto tra il XIII ed il XIV secolo dai Ventimiglia. In cima alla rocca, che sovrasta la città, sorge il castello, di incerta datazione storica, edificio a pianta rettangolare circondato da una cinta muraria. Nel centro storico molti gli edifici religiosi, tra cui la chiesa di Santa Maria della Catena, la chiesa del Purgatorio – uno dei rari esempi di barocco cittadino – e la chiesa di San Sebastiano (XVI secolo). Da ricordare anche il santuario di Gibilmanna da cui ha inizio la Processione in onore di Maria SS.ma. La cattedrale, voluta da Ruggero II a partire dal 1131, è però l’edificio più importante, straordinario esempio di arte normanna: tre navate divise da imponenti colonnati ed archi a sesto acuto che proteggono cicli di mosaici bizantini. Sulla scogliera si trova il secentesco bastione di Marchiafava a difesa della città. Interessante il Castello Bordonaro e la Pineta del Principe in località Mazaforno.

Siti Archeologici

In via Vittorio Emanuele si trovano i resti di un antico lavatoio medievale, detto u ciuni (il fiume), e poco distanti le terme conosciute come Bagno di Cicero.

Rocca di Cefalù: è una rupe alta circa 270 metri s.l.m. che sormonta il borgo marinaro di Cefalù. La Rocca di Cefalù fa parte dei siti di interesse comunitario (SIC) della Sicilia. Alla base della rocca, sul lato nord-est, si sviluppa l’abitato storico di Cefalù. La parte occidentale invece è caratterizzata dai ruderi di una serie di mulini e condutture forzate che raccoglievano e sfruttavano l’acqua. Da questo lato s’inerpica il sentiero, fortificato nel Medioevo, che permette di salire sulla rocca. Il perimetro è cintato da mura merlate risalenti al Medioevo e ultimate nella parte più recente nel XV secolo. Sul lato occidentale delle mura si apre la porta sul sentiero d’accesso. Vi sono dei resti di una costruzione megalitica e, sulla cima, i resti di un castello medievale risalente al XIII-XIV secolo. L’edificio megalitico denominato Tempio di Diana sorge a circa 150 metri s.l.m. e sembra risalire al VI-V secolo a. C., mentre la cisterna in esso inglobata viene considerata, da molti studiosi, di età protostorica. Il Tempio di Diana si configura come un vero e proprio tempio solare, un luogo dove durante i tramonti del Sole agli equonozi si poteva osservare una splendida ierofania: il Sole, in allineamento con la porta d’ingresso, illumina il corridoio del tempio, invitandolo a percorrerlo fino alla cisterna megalitca, centro di un atavico culto dell’acqua.

Da borgo agricolo e commerciale Cefalù si è trasformato, nella seconda metà del Novecento, in un’ambita meta turistica che attira visitatori da tutta Europa, soprattutto Francia e Germania.
A partire dalla nascita del Village Magique (1951), trasformatosi poi (1957) in Club de la Mediterranée, è apparsa chiara la vocazione del territorio che ha spinto la città ad un continuo incremento dell’attività turistica. Frequentata da un pubblico internazionale, Cefalù, oggi, offre a tutti un mare pulito con una splendida costa; alberghi e villaggi turistici per tutte le esigenze; spiagge attrezzate, sicure ed animate; servizi ed itinerari culturali ricchi di Mito, Storia e Natura. Il suo territorio propone splendide passeggiate che permettono di godere della natura circostante che, oltre a tante opportunità di svago, offre anche zone archeologiche, templi megalitici e importanti opere monumentali. Tra le altre attività economiche di rilievo spiccano il commercio di prodotti ittici e la lavorazione artigianale della ceramica; nelle campagne circostanti è invece praticata la coltivazione di olive, uva ed agrumi.

Evoluzione demografica – Nel 1861 si registravano a Cefalù 11.779 residenti mentre nel 1881 si arriva a 14.310 unità con incrementi che in un quarantennio fanno registrare il picco storico di 15.201 residenti. Un notevole calo nel decennio successivo di quasi 5.000 abitanti e riprende il trend positivo che oggi riporta Cefalù ai dati del 1881. Ai residenti, nella stagione estiva, bisogna aggiungere il flusso turistico che triplica il numero delle persone che vivono il territorio costiero e usufruiscono dei suoi servizi.

Musei – Il Museo Comunale Mandralisca accoglie le collezioni artistiche ed archeologiche del barone e mecenate Enrico Piraino; qui è conservato anche il celebre Ritratto di Ignoto di Antonello da Messina. Presente anche il Museo del Convento dei Cappuccini di Gibilmanna.

Teatro – Teatro Comunale S. Cicero: nel 1814 un gruppo di notabili cefaludesi, richiedono all’autorità comunale la concessione di un area per l’edificazione di quella che sarà la prima elevazione dell’edificio, ottenendo, nel 1816, un terreno appena fuori le mura ovest della Città. Il Teatro a forma di Ferro di Cavallo, viene completato in due anni grazie alla professionalità dell’architetto Antonio Caruso. Nel 1847, il teatro viene ceduto all’Amministrazione Comunale. Nel 1869 viene realizzato un nuovo ingresso da Via Spinuzza, che coinvolge le strutture architettoniche del Convento di San Nicola di Bari, dei Frati Minori Osservanti, fondato dal vescovo Francesco Gonzaga nel Dicembre del 1558, delle quali ancora si può vedere traccia, peraltro inglobata e valorizzata nel tessuto della struttura. L’architetto Emanuele Labiso, incaricato del progetto di ampliamento, sopreleva l’edificio di m 2,55 realizzando un piccolo loggione, destinato ad accogliere i fruitori provenienti dalle classi meno abbienti. La trasformazione da teatro a cinema avviene a fronte delle sopravvenute esigenze sociali, con l’avvento della settima arte in tutta l’Europa dei primi del novecento. La seconda guerra mondiale lo vede quartier generale delle truppe tedesche e nell’immediato dopoguerra inizia la sua ristrutturazione per le nuove esigenze della cinematografia moderna. Nel 1982 si decise di intitolarlo al Maestro violinista cefaludese Salvatore Cicero, prematuramente scomparso, quale omaggio al suo valore artistico, primo violino di alcune delle orchestre sinfoniche più importanti degli anni sessanta nonché eccellente compositore. A distanza di sei anni, con il regista Giuseppe Tornatore, il teatro diviene set cinematografico e gira il mondo con il film “Nuovo Cinema Paradiso”.

Cinema-La cittadina da tempo esercita sul mondo della cultura e dell’arte un notevole fascino; è stata infatti set di grandi film come Nuovo Cinema Paradiso di Tornatore (1988), Il Gattopardo di Visconti, Comizi d’Amore di Pasolini, Il Regista di Matrimoni di Bellocchio e ancora, da ricordare, Vacanze d’amore (commedia, 1954), una coproduzione italo-francese, interamente girato a Cefalù nel 1953 con un cast molto singolare: sotto la regia di Jean Paul Le Chanois e Francesco Alliata molti prestigiosi artisti del momento quali Robert Lamoureux, Lucia Bosè, Hélène Remy, Delia Scala, Wallter Chiari, Umberto Spadaro, Jacqueline Plassis, Giovanni Grasso, Domenico Modugno. Quindi un cast internazionale per Immagine meravigliosa (The Light Touch, commedia, USA 1951) con Stewart Granger, George Sanders, Pier Angeli e Kurt Kasznar, per la regia di Richard Brooks; A ciascuno il suo, 1967, tratto da un romanzo di Leonardo Sciascia; Le avventure del Barone Luckner, episodio Elena di Troia, 1970, Horst film, Germania; Rallye 70 – Itinerario siciliano, 1970, documentario che si avvale di un testo di Rranko Zivkovic; L’uomo di Marsiglia, 1971; ricordiamo Catherine Spaak e Lando Buzanca interpreti di La schiava io ce l’ho e tu no, 1974; Edwige Fenech in L’Insegnante, l975; Claus – Maria Brandauer e Anna Galiena in Mario e il Mago, 1993 e moltissimi altri.

Sacro e Profano – Varie feste religiose animano le strade di Cefalù: il sabato che precede la festività del Corpus Domini ha luogo una processione delle varie corporazioni cittadine e la pittoresca sfilata di carri allegorici, detta fruottula, chiamata anche la Festa del Pane, costituisce il retaggio dell’antica festa delle Maestranze e delle Corporazioni che durava otto giorni (Ottava). La Fruottula è costituita da un corteo di composizioni floreali figurate. La festa dedicata al patrono, il Santissimo Salvatore, si svolge invece dal 2 al 6 agosto.
Carnevale: durante i tre giorni della festa vengono proposte belle maschere, carri allegorici, danze e scorpacciate. I piatti del Carnevale sono succulenti: lasagni cacati (pastasciutta con ragù di salsiccia e ricotta fresca) e cannoli, dolci con ripieno di ricotta e canditi il cui involucro è composto da un impasto di farina fritto nello strutto. Per San Giuseppe (19 marzo), la sera della vigilia si organizza la Vampa di S. Ciusieppi, uno spettacolare falò mentre il giorno della festa, viene portato in processione il fercolo del Santo e si mangiano i sfinci (soffici dolci di farina e uova che dopo essere stati fritti vengono ricoperti di crema di ricotta). Natale Capodanno Cefalù – Notturno natalizio: la notte della vigilia di Natale viene eseguita per le strade di Cefalù da tempo immemorabile ‘a Ninnariedda, nenia natalizia. La Città è parata a festa con luminarie; i dolci tipici di questa festa sono i tradizionali “catuobisi” biscotti di pastafrolla con il loro ripieno composto di frutta secca, non mancano cannoli e cassate. Durante il periodo delle festività la Città offre un programma di intrattenimento ricco di manifestazioni.
Interessante e di notevole richiamo la Sagra Ra Pasta a Taianu (piatto tipico cefalutano), ad Agosto.

Per quanto riguarda la cucina locale, essa è caratterizzata da ricette a base di pesce, come il salmone in salsa agrodolce di miele e pepe verde, ma sono molto apprezzati anche i dolci preparati con pasta di mandorle.

• Giovanni Bernardino Azzolino noto anche con il nome di Bernardino il Siciliano (Cefalù, 1572 – Napoli, 12 dicembre 1645), è stato un pittore italiano.
• Pietro Barcellona, senatore, (Cefalù, 4 novembre 1866 – Roma, 25 febbraio 1952) è stato un magistrato e politico italiano.
• Enrico Bonessa (Cefalù, 27 maggio 1891 – Roma, 19 maggio 1983) è stato un generale e ingegnere italiano.
• Vincenzo Giuseppe Cavallaro (Cefalù, 12 luglio 1886 – Cefalù, 18 novembre 1961) è stato un fisico italiano.
• Angelo Culotta (Cefalù, 1939 – Milano, 2000) è stato un magistrato e saggista italiano.
• Pasquale Culotta (Cefalù, 30 luglio 1939 – Lioni, 9 novembre 2006) è stato un architetto italiano.
• Cesare Darby (Cefalù, 27 giugno 1892 – …) è stato un militare e aviatore italiano, che come capitano pilota del Corpo aeronautico militare fu un pioniere dell’aviazione da bombardamento italiana durante la prima guerra mondiale, insignito di due medaglie d’argento, una di bronzo al valor militare e due Croci al merito di guerra.
• Giacomo Del Duca detto anche “Jacopo Siciliano” o “Jacopo Del Duca” (Cefalù, 1520 – Messina, 1604), è stato un architetto e scultore italiano.
• Salvatore Ferrara (Cefalù, 13 maggio 1924 – Cagliari, 22 ottobre 1986) è stato un politico italiano.
• Francesco Messineo (Cefalù, 13 maggio 1946) è un magistrato italiano.
• Pietro Omodeo (Cefalù, 1919) è un biologo, docente e saggista italiano.
• Giuseppe Emanuele Ortolani, barone di Pasquale (Cefalù, 1758 – Palermo, 1828), è stato un avvocato e letterato italiano.
• Vincenzo Maria Pintorno (Cefalù, 31 gennaio 1862 – Cefalù, 14 marzo 1968) è stato un musicista italiano.
• Enrico Pirajno, barone di Mandralisca (Cefalù, 3 dicembre 1809 – Cefalù, 15 ottobre 1864), è stato un politico italiano.
• Domenico Portera (Cefalù, 25 maggio 1932 – Cefalù, 24 marzo 2006) è stato uno storico e saggista italiano.
• Pasquale Prestisimone (Cefalù, 11 febbraio 1894 – Cefalù, 28 maggio 1958) è stato un generale e politico italiano, senatore dal 1953 al 1958.
• Lorenzo Spallino (Cefalù, 24 settembre 1897 – Como, 27 maggio 1962) è stato un politico italiano.
• Salvatore Spinuzza (Cefalù, 18 dicembre 1829 – Cefalù, 14 marzo 1857) è stato un patriota italiano.

Come arrivare

Per raggiungere Cefalù in aereo è possibile atterrare all’aeroporto “Falcone Borsellino” di Palermo,
percorrere l’autostrada in direzione Palermo e poi in direzione Messina (A20) fino all’uscita Cefalù;
Atterrando all’aeroporto “Fontana Rossa” di Catania è necessario percorrere l’autostrada (A19) in direzione Palermo fino all’uscita di Buonfornello quindi imboccare l’autostrada (A20) in direzione Messina fino all’uscita Cefalù.
I collegamenti stradali che interessano il comune sono: l’Autostrada A20 Messina – Palermo, tramite il casello di Cefalù; la strada statale 113 Settentrionale Sicula, che rappresenta il collegamento principale con lo svincolo autostradale e le località di Lascari e Campofelice di Roccella verso ovest e la frazione di S.Ambrogio con i comuni di Pollina e Castelbuono verso est. La strada provinciale 54 collega Cefalù a Gibilmanna. La stazione di Cefalù è servita dalle relazioni che percorrono la ferrovia Palermo-Messina. Il porto turistico di Cefalù è situato ad est del centro abitato, in contrada Presidiana. L’approdo ospita, oltre una modesta flotta di pescherecci e di imbarcazioni da diporto, anche un servizio stagionale di vettori per le isole Eolie.

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