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Un disegno di legge per regolamentare le aste giudiziarie e chiudere la macelleria sociale

Primo firmatario è l'On. Giorgio Assenza, che ha incassato la disponibilità dei colleghi iblei a sostenerlo nell'iter fino al Parlamento Regionale

(3 dicembre 2018)

Come tutelare chi rischia di perdere la prima ed unica casa perché all’asta? Se ne è parlato sabato mattina, alla sala convegni della Fiera Emaia di Vittoria, nel corso di un incontro promosso dall’Associazione Nazionale Vittime Aste e Prezzo Vile, rappresentata da Fabrizio Licitra, e da Federproprietà, con il coordinatore regionale Salvatore Grillo Morassuti e il presidente provinciale Livio Mandarà. L’importante confronto è servito per illustrare il nuovo disegno di legge per la salvaguardia del valore degli immobili sottoposti ad esecuzioni giudiziarie dell’On. Giorgio Assenza, uno strumento legislativo che approda ora a Palermo con l’appoggio di tutti i parlamentari regionali iblei, perché, come ha sottolineato l’On. Nello Dipasquale nel suo intervento, “è una questione che riguarda tutti, al di là delle appartenenze politiche” e perché, come evidenziato, invece, dall’On. Stefania Campo, “lo Stato sta lavorando bene, ma anche la Regione può fare molto in virtù della sua autonomia statutaria”.

“Sono 2632 le procedure esecutive pendenti al tribunale di Ragusa – ha reso noto l’On. Assenzae ciò vuol dire che i beni all’asta (tra case, terreni e aziende) sono molti di più. Nel bimestre novembre – dicembre le vendite programmate sono 409, la maggior parte nel mese che è appena iniziato. Oltre 300, infatti, sono le aste che si terranno fino al 31 dicembre. E’ un’emergenza sociale, e per questo il mio disegno di legge merita una corsia preferenziale”.

Ma cosa prevede, nello specifico, questo ddl? Ce lo spiega lo stesso On. Assenza (vedi video)

Un provvedimento importante, dunque, ma di certo non risolutivo. Per eliminare il problema alla radice, è stato più volte ribadito nel corso dell’incontro, si deve arrivare alla legge sull’impignorabilità della prima casa, e ci vuole il Governo Nazionale. Peccato che, sabato mattina, nessuno abbia ricordato, né alla platea né al consulente del Ministero dello Sviluppo Economico, Sergio Bramini, in collegamento via Skype per tutta la durata dei lavori, che da qualche parte, a Roma, nei cassetti, giace un disegno di legge intitolato a Giovanni Guarascio, perché partito proprio da Vittoria a seguito della tragedia che vide protagonista il muratore 64enne che si diede fuoco nel 2013 dopo aver perso la prima ed unica casa. Un ddl redatto dall’avvocato Piero Gurrieri, in qualità di assessore e vice presidente nazionale di Avviso Pubblico, del quale si sono perse le tracce. L’unica a ricordarlo, ma nella sua bacheca Facebook, è stata Vanessa Ferreri, parlamentare regionale del Movimento Cinque Stelle nella passata legislatura, che ha scritto: “Oggi a Vittoria si è svolto l’ennesimo incontro sull’impignorabilità della prima casa. Questa è una di quelle problematiche irrisolte, durante il mio mandato, che non riesco a digerire. Ma la regione Siciliana non può legiferare in materia finanziaria e nonostante il mio impegno, l’impegno delle associazioni, quello dell’avvocato Piero Gurrieri, con il quale abbiamo tracciato un percorso che ha portato alla votazione della legge voto, nulla, ad oggi, è cambiato. Ho letto il ddl presentato dall’on Giorgio Assenza, ma credo che non ci siano le coperture finanziarie, quantomeno si continua a tenere alta l’attenzione. Spero che il nostro governo accolga la proposta che è partita dalla Sicilia, votata da tutti i gruppi politici, che volendo è già in parlamento”.

Giovanni Guarascio, sabato mattina è stato ricordato anche da Giancarlo Cancelleri, vice presidente dell’ARS, il quale, rivolgendosi direttamente a Bramini, ha chiesto che il pacchetto di proposte al quale sta lavorando per far si che il valore degli immobili non scenda eccessivamente e che l’asta si blocchi se ciò accade, possa portare anche il suo nome. Ecco il suo intervento completo.

Tanti e tutti interessanti gli interventi che si sono susseguiti; da quello del leader dei Forconi, Mariano Ferro ( “il debitore deve pagare, ma dev’essere messo nelle condizioni di farlo e tutelato sia dallo Stato che dalla politica, che deve facilitare l’accordo con le banche” ), a quello di Maurizio Ciaculli di Riscatto ( “Mi sembra un film già visto, sarebbe già qualcosa se si modificasse l’articolo 164 bis che vieta gli eccessivi ribassi d’asta” ) e di Angelo Giacchi che ha chiesto, rivolgendosi direttamente a Bramini, che venga ripristinata la figura degli osservatori del credito già istituita nel 2009 e che potrebbero svolgere una buona funzione mediatrice tra creditore e debitore, evitando che quest’ultimo, dopo aver venduto, anzi svenduto tutti i beni, rimanga ancora indebitato.

 

Il presidente Livio Mandarà ha denunciato, invece, una politica assente e i pochi controlli su chi acquista i beni all’asta, mentre il coordinatore regionale Salvatore Grillo Morassuti, nel suo intervento conclusivo, ha parlato di “una battaglia che si vuole combattere a livello nazionale, tanto che Federproprietà, parallelamente, ne sta discutendo anche in Sardegna e in Trentino Alto Adige”. Soddisfatto dell’esito dell’incontro, e della partecipazione della cittadinanza e della classe politica, Fabrizio Licitra che ha parlato di “un problema molto sentito da tutti” e auspicato che “il ddl dell’On. Assenza trovi ora realmente l’appoggio promesso da tutti i parlamentari”. Anche Licitra, infine, si augura che si possa presto tornare a parlare del disegno di legge presentato da Piero Gurrieri, in modo che i due strumenti camminino parallelamente verso le aule parlamentari di Roma e Palermo e questa mattina, infatti, ha inoltrato il testo al dottor Sergio Bramini chiedendo che lo segua da vicino nei vari passaggi burocratici.

Valentina Frasca

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