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Finita l’odissea dei 47 migranti della Sea Watch: sono sbarcati a Catania

Alcuni di loro sono stati tenuti in vita da un’unica cosa: il sogno europeo. Ed eccola, adesso l’Europa. Il suo suolo è sotto i loro piedi, e sono 7 le nazioni che li accoglieranno

(31 gennaio 2019)

Sono sbarcati, l’odissea è finita. I 47 migranti della Sea Watch sono a Catania, sono arrivati intorno alle 11 e hanno festeggiato con abbracci e sorrisi. Tra di loro anche 15 minorenni non accompagnati, per i quali il tribunale dei minorenni di Catania sta predisponendo la figura dei tutori e che dovrebbero andare in una struttura che aderisce al Fondo asilo migrazione e integrazione del ministero dell’Interno, in provincia di Siracusa.

La nave, da giorni ferma proprio davanti alla costa siracusana, ha ripreso la navigazione verso il capoluogo etneo alle 6.15 di stamani, scortata da motovedette della guardia costiera e della guardia di finanza.

Alcuni dei migranti indossano la maglietta della Croce Rossa Italiana quando scendono dalla scaletta e toccano terra, accompagnati dagli applausi dei componenti l’equipaggio della Ong tedesca, che, in questi giorni, li ha  prima salvati e poi assistiti, raccogliendone le storie. Storie fatte di dolore e di vari tentativi di fuga, di reclusione nei campi libici, di violenza, sofferenza, fame, sete e schiavitù. Un’unica cosa li ha tenuti in vita: il sogno europeo. Ed eccola, adesso l’Europa. Il suo suolo è sotto i loro piedi, e sono 7 le nazioni che li accoglieranno.

Ad accogliere la nave sul molo di levante la polizia scientifica, guardia finanza, carabinieri e Croce Rossa. Sulla nave sono saliti due medici e un mediatore culturale. Poi, concluse le operazioni di sbarco, è salito anche personale della squadra mobile della Questura, della guardia di finanza e della Capitaneria di porto per gli accertamenti di rito, finalizzati tra l’altro all’identificazione di eventuali scafisti.

Valentina Frasca

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