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Teatro Massimo, la Turandot diretta da Gabriele Ferro apre la stagione 2019

Per Winter Journey di Ludovico Einaudi, testo dello scrittore irlandese Colm Tóibín e regia di Roberto Andò, una prima assoluta

(25 settembre 2018)

Turandot di Puccini, ambientata in una immaginaria Cina del futuro, inaugura il prossimo 19 gennaio la stagione 2019 del Teatro Massimo. In calendario quest’anno, a definire una ricca stagione, titoli del grande repertorio operistico, sinfonico e di danza, si alterneranno ad altri di ascolto più raro e che, in alcuni casi, rappresentano una prima assoluta. Un fitto programma che include dieci opere e tre balletti, per un totale di tredici spettacoli e sei nuove produzioni. E poi dieci concerti sinfonici e sei recital per la stagione concertistica. Le coproduzioni coinvolgeranno teatri italiani (Bologna e Napoli) ed europei (Karlsruhe e Kiev), mentre a febbraio il Teatro Massimo si recherà in tournée in Oman.

Si comincia con Turandot, diretta da Gabriele Ferro nella visione del regista Fabio Cherstich e dei videoartisti russi AES+F; a seguire Pagliacci, La traviata e Il barbiere di Siviglia e poi la prima assoluta di Winter Journey di Ludovico Einaudi, con la regia di Roberto Andò e il testo dello scrittore irlandese Colm Tóibín (BookerPrize).

Spazio al musical con My Fair Lady, opera mai eseguita al Teatro Massimo così come Il ritorno di Ulisse in patria di Monteverdi, La favorita di Donizetti (anche qui una prima volta nella versione francese), Idomeneo di Mozart (l’ultima volta era in calendario al Politeama nel 1983) e Das Paradies und die Peri (Il paradiso e la Peri) di Schumann.

Spiccano, in questa stagione, grandi interpreti e giovani artisti emergenti tra i più interessanti della scena internazionale come Sonia Ganassi, Lisette Oropesa, Carmela Remigio, Pierluigi Pizzi, Emanuela Buratto, Martin Muehle, Daniel Oren.

Il ritorno di Ulisse in patria

Ricco programma anche per la danza: il Corpo di ballo continua la marcia sulla strada intrapresa con successo nelle ultime stagioni presentando sia due spettacoli dedicati a coreografi del recente passato e del presente come Angelin Preljocaj, il collettivo Kor’sia, Micha van Hoecke e Carmen Suite di Alberto Alonso con Svetlana Zakharova. In questo caso un grande classico com’è Lo schiaccianoci natalizio con Jacopo Tissi nel ruolo del titolo testimonia un percorso, precedentemente intrapreso, di grande versatilità.

Passando, invece, al repertorio sinfonico si spazierà dalla musica barocca con La santa Rosalia di Bonaventura Aliotti al Jazz con un’attenta selezione di grandi direttori d’orchestra e di partnership con altre realtà musicali del territorio, dal Brass Group al Conservatorio di Musica di Palermo.

Un grande e atteso ritorno dei concerti di canto, dedicati a sei grandissimi nomi della scena lirica internazionale: Mariella Devia, Nicola Alaimo, Jessica Pratt, Ian Bostridge, Anne Sofie von Otter e Waltraud Meier.

La Fondazione Teatro Massimo vanta prestigiose cooproduzioni internazionali, a partire dalla Turandot inaugurale, che vedrà altri tre teatri (Karlsruhe, Bologna e Kiev) unirsi al Teatro Massimo per produrre lo spettacolo, insieme al Lakhta Center di San Pietroburgo.

E per finire, ma non meno importante, il risultato ottenuto, grazie alla collaborazione con Francesca Campagna con la tournée che riporterà in Oman il Teatro Massimo; un’esperienza che non poteva non avere un seguito dopo il successo del 2016 con La fille du régiment, nello storico allestimento con scene e costumi di Franco Zeffirelli.

Ancora estero con l’invito, per la seconda volta, a febbraio dell’Orchestra e del Coro alla Royal Opera House di Muscat per tre recite della Traviata che vedranno Placido Domingo impegnato dapprima in scena, nel ruolo di Germont, e sul podio come direttore in occasione dell’ultima recita.

Grandi novità per gli abbonati: dal 9 ottobre al 4 novembre non saranno costretti a pagare il diritto di prelazione sugli abbonamenti.

Cristina Lombardo

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