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Allarme droga, i numeri del 2017: al sud e nelle Isole il 34% dei consumatori

Presentata in Parlamento la Relazione 2018 sul fenomeno delle tossicodipendenze

E’ stata presentata in Parlamento la Relazione 2018 sul fenomeno delle tossicodipendenze. I dati, purtroppo, mostrano un trend in crescita nel 2017, anno in cui quello delle sostanze stupefacenti ha rappresentato il 75% del mercato di ogni attività illegale: valore 14,4 miliardi di euro, 0,9% l’impatto sul Pil, e il 40% della spesa totale ha interessato la cocaina. Nel 2017 sono state incrementate dell’8% le operazioni antidroga, e si è registrato un +60% dei sequestri. 35.190 sono state le persone denunciate, il 75% delle quali in stato di arresto, il 28% in libertà, l’1% irreperibile. Di queste 11.686 per cocaina, 9319 per marijuana, 7375 per hashish, 3383 per eroina, 1388 per cannabis. Prima regione il Lazio, con 5.445 denunce, segue la Lombardia con 4.956, la Campania con 3.422. Per macro aree 41% al Nord, 34% Sud e Isole, 26% Centro.

163 i minori che, per la prima volta, sono stati registrati negli istituti penali; 4.055 i minori coinvolti dalla Giustizia Minorile in procedimenti per produzione traffico e detenzione di stupefacenti. Secondo il rapporto, un terzo della popolazione tra i 15 e i 64 anni ha sperimentato sostanze almeno una volta, (il 34% degli studenti), e 4 milioni di persone hanno fatto uso di sostanze almeno una volta nel 2017 (il 26% degli studenti).

6.575 sono stati i ricoveri nel 2016, il 45% per oppioidi, il 36% per cocaina e l’11,9% per cannabinoidi. Nello stesso anno, 4.724 sono state le violazioni riscontrate per guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, 831 gli incidenti con lesioni a persone che hanno causato 1.331 vittime e 26 morti.

Alla luce di questi dati, il dr. Giuseppe Mustile, direttore del Ser.T. dell’ASP di Ragusa, interviene con una lunga riflessione sull’uso delle sostanze stupefacenti, e della cocaina in particolare, nella provincia iblea. E non ci gira molto intorno. “C’è un allarme cocaina nel nostro territorio” denuncia “e quasi tutti i nuovi casi che sono afferiti al Sert l’anno scorso per problemi di abuso sono stati per cocaina o per gioco d’azzardo, con una percentuale che rasenta il 70% per la cocaina. Anche i vecchi consumatori di eroina fanno uso anche se saltuario di cocaina ed i consumatori di alcol e cannabinoidi vengono trovati positivi agli screening urinari per i derivati della cocaina più spesso di quanto ci aspetteremmo. Tutto, insomma, ci fa propendere per una nuova riacutizzazione del consumo di questa sostanza”.

Per Mustile “sembra si sia sdoganata la ‘moda’ della sniffatina di sostanza in occasione di festini più o meno leciti abbinata al consumo di alcolici. Siamo di fronte ad un cambiamento di senso, di luogo e di spazio del consumo che non è più considerato appannaggio dei vecchi “sporchi, brutti e cattivi”  (gli eroinomani) di una volta, ma di persone alcune volte ben inserite nel contesto sociale ed economico che sperano in una dose di felicità a basso costo”.

Cosa fare allora, per arginare il preoccupante fenomeno? “Rinsaldare le fila della competenza sociale, dell’intervento coordinato e condiviso con tutte le forze sane della nostra società – risponde Mustileperché di un nuovo modello educativo abbiamo bisogno, che tenga conto di questi radicali cambiamenti così rapidi verso i quali alcune volte ci scopriamo impreparati e verso i quali la solitudine delle Istituzioni non paga.”

Valentina Frasca

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